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Strage 7 ottobre, minuto di silenzio a Tursi. Ma le sinistre con la kefiah

Tursi: kefiah e cartelli dopo il minuto di silenzio per la strage del 7 ottobre da parte dei terroristi palestinesi

Il consiglio comunale di Genova oggi pomeriggio ha commemorato l’anniversario della strage del 7 ottobre 2023 da parte dei terroristi palestinesi di Hamas con un minuto di silenzio in apertura di seduta.

In sostanza, la maggioranza Salis ha accolto la proposta del capogruppo comunale Mario Mascia (FI) di “riservare un minuto di raccoglimento in apertura della seduta odierna, che cade a due anni esatti dall’attacco terroristico di Hamas al popolo ebraico, in ricordo di tutte le vittime e gli ostaggi israeliani e a perenne condanna delle violenze efferate subìte. Genova non sarà mai antisemita”.

A differenza di quanto accaduto stamane in Regione Liguria, dove i consiglieri di Lista Orlando, Avs e M5S hanno abbandonato l’aula, tutti i consiglieri comunali delle sinistre sono rimasti in aula. Ma alcuni di loro, Martina Caputo (capogruppo Pd), Si Mohamed Kaabour (Pd), Sara Tassara (Lista Salis) e Francesca Ghio (capogruppo Avs), hanno indossato la kefiah dei palestinesi.

Ghio, insieme agli altri consiglieri di Avs Lorenzo Garzarelli e Massimo Romeo, al termine del minuto di silenzio hanno mostrato un cartello con la scritta: ”La pace inizia quando ogni vita ha lo stesso valore”.

Il presidente del consiglio comunale Claudio Villa (Pd) ha ricordato l’attacco terroristico di Hamas parlando di “giorno di orrore in cui persero la vita quasi 1.200 persone, di cui 850 civili, e 251 persone sono state prese in ostaggio da Hamas, israeliani e non solo”.

”Alle famiglie palestinesi – ha aggiunto Villa – che hanno visto i propri figli, madri, padri e fratelli uccisi, va la stessa vicinanza e la stessa compassione. Perché nessuna vita civile dovrebbe mai essere spezzata dalla violenza e dall’ingiustizia”.

Il Comune di Genova, ha ricordato Villa, ”condanna la strage del 7 ottobre, ma con la mozione per il riconoscimento dello Stato di Palestina abbiamo anche scelto di dire che non esiste pace senza giustizia, né giustizia senza riconoscimento reciproco”.

Poi ha attaccato il ministro degli Esteri Antonio Tajani FI): ”Il diritto internazionale non è ‘valido fino a un certo punto’. E’ il limite che difende la nostra stessa umanità. Il silenzio che ora osserviamo non sia allora un silenzio vuoto, ma un silenzio pieno, pieno di memoria, di nomi, di responsabilità, di volontà di pace, di verità e di giustizia. Un silenzio che accolga tutte le vittime, palestinesi e israeliane, per ribadire una volta per tutte: mai più, per nessuno”.