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Nave sequestrata a Savona: gravi irregolarità nei sistemi di salvataggio

Nave sequestrata a Savona: gravi irregolarità nei sistemi di salvataggio
La sede della Guardia Costiera di Savona

Seconda nave sequestrata a settembre nel porto di Savona

Nel porto di Savona è stata sottoposta a fermo amministrativo una nave da carico di circa 10 mila tonnellate di stazza lorda, battente bandiera liberiana e in servizio dal 2008. Si tratta del secondo caso registrato a settembre nello scalo savonese. L’unità, che trasportava merce alla rinfusa ed era gestita da una compagnia con sede in Ucraina, è stata fermata a seguito di un’ispezione accurata condotta dalla Capitaneria di porto nell’ambito del Memorandum di Parigi del 1982, che disciplina il controllo tecnico-operativo delle navi che scalano i porti europei, compresi quelli di Savona e Vado Ligure.

Irregolarità gravi nei sistemi di sicurezza

L’ispezione ha evidenziato numerose criticità, alcune delle quali considerate particolarmente gravi. Tra queste sono emerse carenze nei sistemi di evacuazione in caso di abbandono nave, problematiche relative alle vie di fuga dai locali situati sotto la linea di galleggiamento e irregolarità nella gestione delle procedure di emergenza in caso di incendio. Il quadro complessivo ha reso inevitabile il fermo amministrativo dell’unità, già segnalata nel sistema informativo europeo Thetis come nave ad alto rischio e quindi soggetta a controlli prioritari.

Verifiche obbligatorie prima della ripartenza

Per poter riprendere la navigazione, la nave dovrà risolvere tutte le problematiche riscontrate e successivamente essere sottoposta a una nuova verifica da parte delle autorità della propria bandiera e dal registro di classificazione competente. Solo dopo queste valutazioni potrà ottenere l’autorizzazione a lasciare il porto di Savona.

Una settimana di controlli serrati

Il provvedimento si aggiunge a un altro fermo amministrativo eseguito nei giorni scorsi su una diversa nave, proveniente dal Pakistan, che aveva riportato danni a importanti dotazioni di sicurezza durante una traversata in condizioni meteo-marine avverse. L’equipaggio non aveva informato lo Stato costiero né provveduto alla sostituzione delle attrezzature compromesse al primo porto utile, determinando così la necessità di un’ispezione approfondita e del successivo blocco fino al ripristino delle condizioni minime di sicurezza.

Le dichiarazioni della Capitaneria di Savona

«Grazie alla consolidata esperienza e alla perseveranza del nostro personale ispettivo – ha dichiarato il Comandante del porto e Capo del Compartimento marittimo di Savona – siamo riusciti a imporre un nuovo fermo, obbligando la compagnia armatrice a correggere le irregolarità e garantire al tempo stesso condizioni di vita e di lavoro più sicure all’equipaggio. Le ispezioni nei porti italiani e dell’Unione europea rappresentano uno strumento essenziale per tutelare i marittimi e assicurare il rispetto delle convenzioni internazionali in materia di sicurezza e benessere del personale di bordo».

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