L’eroico sacrificio del Maresciallo di Pubblica Sicurezza
Grande commozione questa mattina al cimitero monumentale di Staglieno a Genova per la cerimonia in ricordo di Ettore Carlà, Maresciallo di Pubblica Sicurezza e medaglia d’oro al valore civile. In servizio presso la Questura di Genova, Carlà perse la vita il 22 agosto 1977 a Porto Cesareo, in Puglia, mentre era in vacanza con la famiglia. Nel tentativo di salvare una donna in difficoltà tra le onde, si tuffò in mare e le lanciò un salvagente improvvisato che le permise di mettersi in salvo. Stremato dallo sforzo, non riuscì a tornare a riva e scomparve tra i flutti, sacrificando la propria vita per un atto di straordinario altruismo e solidarietà. Aveva 54 anni e lasciava la moglie Evelina Bello e i due figli, Stefania e Mario. L’anno successivo gli venne conferita la medaglia d’oro al valore civile.
La cerimonia del 48° anniversario
Nel 48° anniversario della sua scomparsa, la Polizia di Stato lo ha ricordato con una cerimonia solenne, affinché il suo gesto eroico continui a rappresentare un modello per chi opera quotidianamente al servizio della collettività. Alla commemorazione erano presenti i familiari, il Vicario del Questore di Genova Patrizia Bonalumi, rappresentanti dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato (ANPS), numerosi poliziotti delle varie specialità e il Cappellano della Polizia di Stato, don Maurizio Ribeca, che ha benedetto la lapide dedicata al Maresciallo.
Un ricordo anche per la moglie Evelina
Durante la commemorazione è stato rivolto un pensiero anche a Evelina Bello, vedova del Maresciallo Carlà, scomparsa lo scorso novembre. Come il marito, Evelina ha incarnato valori di onestà, coraggio e dedizione, mantenendo unita la famiglia nel ricordo dell’eroico gesto del consorte. Ha trasmesso ai figli e ai nipoti l’eredità morale di Ettore, tanto che uno di loro porta con orgoglio il suo nome.
L’eredità morale di Ettore Carlà
Alla memoria del Maresciallo Carlà è intitolata la sezione di Genova dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato, a testimonianza di un’eredità che continua a vivere non solo nella famiglia, ma anche nella comunità e tra coloro che hanno scelto di servire lo Stato. La sua storia resta un esempio di altruismo estremo e di dedizione alla vita degli altri, valori che oggi più che mai rappresentano un faro per la società.
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