Sono 15 gli agenti del reparto Sicurezza urbana indagati a vario titolo per lesioni, peculato e falso ideologico. La sindaca Silvia Salis annuncia una “riorganizzazione” del Comando della Polizia locale.
“Voglio mandare un messaggio a tutti i dipendenti del Comune di Genova , vi prego di denunciare tempestivamente se dovesse succedere qualcosa come quello accaduto in questa vicenda. Il Comune di Genova non accetta atteggiamenti di prepotenza e prevaricazione e che i dirigenti vengano messi nelle condizioni di compiere atti contrari alla legge”.
Lo ha dichiarato oggi la sindaca Silvia Salis che ha subito convocato una conferenza stampa a Tursi dopo le perquisizioni avviate stamane dalla Procura nell’ambito dell’inchiesta in cui risultano indagati l’ex assessore alla Sicurezza e Protezione civile e attualmente consigliere comunale Sergio Gambino (FdI), il comandante della Polizia locale Gianluca Giurato e una quindicina di agenti del reparto Sicurezza urbana della Polizia locale.
In particolare, per quanto riguarda gli agenti, l’inchiesta dei pm genovesi sarebbe partita a seguito dell’esposto di due colleghe della Polizia locale.
Nel mirino della Procura ci sono presunti “modi violenti” usati nei confronti di giovani malviventi stranieri che sarebbero stati presi a schiaffi e calci negli uffici del reparto Sicurezza urbana (si parla di tre vittime che avrebbero riportato prognosi di 3, 5 e 21 giorni).
Oltre ai presunti episodi di violenza e irregolarità nei verbali redatti in occasione dei controlli e degli accompagnamenti negli uffici della Polizia locale, alcuni indagati risultano accusati anche di essersi appropriati indebitamente di beni sequestrati.
Il primo episodio risale al 25 giugno 2024, quando durante un intervento in un appartamento occupato sarebbero scomparsi 1.200 euro. Il secondo risulta datato 5 ottobre dello stesso anno: un agente avrebbe trattenuto per sé una modesta quantità di cannabis (0,26 grammi) sottratta a un giovane pusher straniero.
Nel corso delle perquisizione di oggi i poliziotti della Squadra Mobile hanno trovato nell’armadietto di uno degli indagati anche un manganello di tipo tonfa, in uso solo ad alcuni reparti specializzati della Polizia di Stato ma non alla Polizia locale.
Tuttavia Silvia Salis, citata in uno dei filoni dell’inchiesta, quello che riguarda la presunta rivelazione di segreti d’ufficio per il caso dei verbali sul pedone che aveva investito un anno fa a Quinto, per cui era emerso sui media la notizia del fascicolo d’indagine nei suoi confronti per lesioni stradali colpose (v. articoli sotto), ha riferito di volere difendere l’operato “della stragrande maggioranza degli agenti della Polizia locale che operano correttamente” e ha annunciato una riorganizzazione dell’intero Comando “in programma prima di questa vicenda, ma che ora si rende necessaria”.
Alla conferenza stampa di oggi erano presenti anche il vicesindaco Alessandro Terrile e la neo assessora alla Polizia locale Arianna Viscogliosi che ha confermato: “Giovedì abbiamo una riunione con all’ordine del giorno la riorganizzazione della Polizia locale”.
Probabile, quindi, un cambio al vertice già in programma prima dell’inchiesta della Procura. Tuttavia, al momento sindaca e assessora hanno confermato che Giurato non è stato sospeso, ma il Comando è attualmente retto dal vice Fabio Manzo.
Il comandante Giurato questa mattina era comunque al Matitone, sede degli uffici della Polizia locale dove si è svolto il blitz della Squadra Mobile della Polizia e degli investigatori della Guardia di Finanza.
Nessun provvedimento, per ora, nemmeno nei confronti dei quindici agenti indagati per peculato, falsità ideologica e lesioni aggravate: “Aspettiamo il corso delle indagini” ha sottolineato la sindaca Salis.
Per quanto riguarda il filone sul presunto “dossieraggio” su di lei, Salis non ha potuto smentire il fatto dell’investimento del pedone (una 42enne poi dimessa con 30 giorni di prognosi) ma ha genericamente aggiunto: “Su di me c’è stato un dossieraggio ridicolo con attacchi personali. Sono stata seguita, sono stati intervistati i negozianti del quartiere in cui vivo, i condomini del palazzo in cui ho un box (sul quale alcuni media hanno riportato dei quesiti su presunte irregolarità) e pensare che questa fosse una bomba mediatica la dice lunga sulla qualità della classe politica del centrodestra”.
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