SAP, SIAP, Bucci e Salis esprimono rabbia e solidarietà dopo la violenza contro la polizia durante la manifestazione antifascista
Le reazioni dei sindacati di polizia sono state immediate e forti in seguito agli scontri di sabato 22 novembre in piazza Alimonda, dove una manifestazione antifascista ha visto il lancio di bottiglie, pietre e altri oggetti contro le forze dell’ordine, causando otto agenti feriti. Il Sindacato Autonomo di Polizia (SAP) ha espresso “massima solidarietà” ai colleghi feriti, denunciando che, ancora una volta, gli agenti si sono trovati esposti a violenti attacchi mentre cercavano di garantire la sicurezza pubblica. Secondo il SAP, è inaccettabile che gli strumenti di legittima difesa siano stati autorizzati solo dopo oltre un’ora di violenza, e il sindacato chiede “urgenti chiarimenti” al Questore di Genova, rimarcando come in passato siano già emerse criticità.
Anche il SIAP Genova, attraverso il segretario provinciale Roberto Traverso, ha ribadito sostegno ai colleghi feriti e criticato duramente la dinamica dell’ordine pubblico. Traverso ha precisato che “le infiltrazioni di delinquenti non hanno nulla a che fare con la protesta” e che non può essere messo in discussione il diritto al dissenso, ma servono regole chiare per protegger chi è in servizio. Secondo lui, la vera criticità riguarda la gestione del personale: il Questore starebbe “sfruttando” il personale di polizia, dal primo agente al dirigente, in un contesto di forte carenza organica e senza adeguato coordinamento. Il SIAP ha annunciato anche l’organizzazione di un’iniziativa pubblica entro Natale per sensibilizzare sulla sicurezza degli agenti.
Le istituzioni: Bucci condanna, Salis chiede rispetto e dialogo
Dal mondo politico arrivano parole nette. Il presidente della Regione Liguria, Marco Bucci, ha definito gli scontri “inaccettabili”, parlando di un “grave episodio di violenza politica” che ha visto vittime agenti delle forze dell’ordine e cittadini danneggiati. Bucci ha affermato che “non esiste un ideale politico che possa giustificare tutto questo” ed esorta “tutte le istituzioni e le forze politiche” a condannare con fermezza i responsabili, ribadendo la solidarietà agli agenti rimasti feriti.
La sindaca di Genova, Silvia Salis, ha espresso solidarietà nei confronti degli agenti feriti e delle persone danneggiate, sottolineando che “manifestare è un diritto, una forma di partecipazione fondamentale”, ma che non può essere esercitato ricorrendo alla violenza. La Salis ha ribadito che Genova “vuole restare una città di pace”: pur essendo “orgogliosamente antifascista”, la città non può accettare disordini che mettano a rischio l’incolumità delle persone e la sicurezza urbana.
Il contesto degli scontri e indagini in corso
I disordini sono scoppiati durante un corteo organizzato da Genova Antifascista, partito da piazza delle Americhe con circa 150 partecipanti diretti verso la sede di CasaPound in via Montevideo. Secondo la Questura, in quel momento si consumava un agguato da parte di alcuni manifestanti che hanno lanciato oggetti pericolosi, tra cui cubetti di porfido e tondini metallici recuperati da un cantiere.
Nel bilancio, oltre agli agenti feriti, ci sono anche danni a veicoli di polizia e ad automezzi privati. Le forze dell’ordine hanno risposto con lacrimogeni e cariche, per contenere l’avanzata dei manifestanti. Intanto, la Digos di Genova ha avviato indagini per identificare gli aggressori; alcuni manifestanti sono già stati identificati, e si attende un’azione penale contro i responsabili.
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