I gruppi di minoranza in consiglio regionale (Partito Democratico, Alleanza verdi e sinistra, Movimento 5 stelle e Lista Orlando presidente) oggi hanno attaccato la giunta Bucci sulle modifiche alla legge regionale 6 aprile 2022, n. 4, che disciplina l’organizzazione amministrativa e della dirigenza della Regione Liguria.
“Le modifiche che vuole fare il presidente Marco Bucci alla legge regionale sulla ‘Disciplina dell’organizzazione amministrativa e della dirigenza della Regione Liguria’ – ha dichiarato il capogruppo del Pd Armando Sanna – è un pasticcio a spese dei liguri.
Una riforma che vuole solo moltiplicare i vertici, introdurre figure politiche dentro la macchina amministrativa; ridurre l’autonomia degli enti e politicizzare i controlli.
Un disegno inaccettabile di accentramento e di controllo che mina la distinzione tra politica e gestione, e mette a rischio la trasparenza e l’imparzialità dell’amministrazione regionale.
Presenteremo diversi emendamenti correttivi e chiederemo che questa modifica venga cancellata, perché è un atto assurdo, che serve solo per aumentare le poltrone e che costerà ai liguri centinaia di migliaia di euro.
Mentre abbiamo una sanità allo sbando dove la quasi l’8% delle famiglie liguri ha rinunciato a curarsi (dati Gimbe). Dove le fughe fuori regione costano oltre 70 milioni di euro e case e ospedali di comunità sono ancora lontani dall’essere ultimati.
I cittadini hanno bisogno di una Regione che pensi ai bisogni reali dei liguri, che rafforzi il sistema sanitario, che affronti la fragilità idrogeologica del territorio, che si occupi di infrastrutture e servizi essenziali. Invece il lavoro preferito di Bucci, da quando si è insediato, è stato solo quello di nominare e istituire nuovi dirigenti. Su tutto il resto, il nulla”.
“È il classico provvedimento alla Bucci – ha aggiunto la capogruppo di Avs Selena Candia – dell’uomo solo al comando, del commissario. Questo provvedimento vuole infatti rafforzare la centralità del Presidente e della Giunta a scapito del ruolo del Consiglio e della dirigenza amministrativa, con il rischio di alterare gli equilibri istituzionali di separazione tra indirizzo politico e gestione.
Questo succede mentre in Regione Liguria gli stipendi del personale sono bloccati e i dipendenti chiedono sicurezza: molti sono senza sede per via dell’amianto e nella sede di Imperia è addirittura caduto un soffitto.
Invece che occuparsi dei lavoratori della Regione, Bucci pensa a fare un mega dirigente da oltre 200mila euro all’anno”.
“Con questa riforma – ha sottolineato il capogruppo della Lista Orlando Presidente Gianni Pastorino – si rischia di perdere del tutto il principio di indipendenza della dirigenza pubblica.
Il nuovo modello proposto sottopone di fatto i dirigenti a un controllo politico, concentrando enormi poteri nelle mani del Presidente della Regione.
Il rischio è ancora più evidente nella riorganizzazione dell’OIV, l’Organismo Indipendente di Valutazione. Lo stesso organismo che nei mesi scorsi è stato oggetto di forti tensioni e che ha portato alle dimissioni del suo presidente.
È una deriva pericolosissima, perché questi organismi erano sempre stati guidati da figure esterne alla politica e di grande indipendenza e trasparenza.
È chiaro che Bucci sta tentando di riprodurre in Regione lo schema già visto nel Comune di Genova: accentramento, controllo politico, nomine fiduciarie. È un attacco diretto all’autonomia e alla neutralità della dirigenza pubblica”.
“L’incapacità gestionale – ha dichiarato il capogruppo del M5S Stefano Giordano – di chi governa porta, inevitabilmente, a fallimenti epocali. Quando a questa incapacità si aggiunge un sistema clientelare ormai radicato, fatto di nomine, incarichi e moltiplicazione di poltrone per soddisfare logiche di partito e note amicizie personali, il risultato è devastante. Lo diciamo da sempre, inascoltati. Ci tocca ripeterlo oggi.
E mentre noi denunciamo ancora una volta un sistema malato, la destra regionale sceglie di chiudersi nel proprio circolo autoreferenziale e compiere scelte scellerate, facendo pagare il prezzo alla collettività: quella che ogni giorno affronta disservizi, sprechi e inefficienze.
Noi cerchiamo soluzioni per i bisogni dei liguri. Loro inseguono poltrone per soddisfare la bulimia del centrodestra.
Finché non si romperà questo meccanismo perverso, continueremo a fare la conta dei danni di una classe dirigente che non amministra, ma occupa; che non dialoga ma urla e comanda; che non premia i lavoratori i cui stipendi sono fermi da anni, ma preferisce elargire poltrone ignorando le istanze dei cittadini”.