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Tursi, Ghio (Avs) aggredita? Vince Genova: ritiri accuse o querela per diffamazione

Palazzo Tursi, consigliera comunale Francesca Ghio (Avs)

“La consigliera di Avs Francesca Ghio, non paga di avere detto oggi in Sala Rossa un’enormità a giustificazione di un’inaudita violenza politica che auspicavamo fosse relegata nel passato, afferma palesemente il falso, accusando alcuni consiglieri comunali della minoranza, tra cui Pietro Piciocchi e Mauro Avvenente, di averla circondata, aggredita e minacciata”.

Lo hanno dichiarato stasera i consiglieri comunali di “Vince Genova” replicando alle accuse lanciate in aula a Tursi dalla capogruppo di Avs Francesca Ghio, già nota per avere denunciato di avere subìto una violenza sessuale per cui la Procura di Genova ha però ritenuto di procedere con l’archiviazione (Ghio ha poi presentato opposizione contro la decisione del pm).

La miccia della bagarre a Tursi è esplosa quando l’esponente di Avs ha definito una “fascista” la martire delle foibe e Medaglia d’Oro al Merito Civile alla Memoria Norma Cossetto: torturata, stuprata, uccisa e infoibata dai partigiani titini nel 1943.

“Deploriamo fermamente queste dichiarazioni – hanno aggiunto da Vince Genova – che sono totalmente destituite di fondamento e chiediamo al presidente del consiglio comunale Claudio Villa (Pd) di tutelare la nostra nota onorabilità.

Invitiamo la consigliera Ghio a ritrattare le proprie dichiarazioni e ci riserviamo di sporgere denuncia per diffamazione”.

Di diverso avviso la capogruppo comunale Francesca Ghio che in serata ha comunicato: “Il centrodestra cittadino, uscendo dalla Sala Rossa e facendo sospendere il consiglio comunale, ha dimostrato ancora una volta di non tollerare la verità e di avere una concezione parziale e distorta della nostra storia e delle radici antifasciste su cui si fonda la Costituzione.
Nel mio intervento sull’ordine del giorno presentato dalla Lega, che chiedeva il ripristino della targa in memoria di Norma Cossetto, non intendevo certo giustificarne l’assassinio o l’orrore che ha dovuto subìre, come invece strumentalmente affermato dai consiglieri di minoranza, ma semplicemente ricordare un dato storico: Norma Cossetto era iscritta al Guf, i gruppi universitari fascisti.
Una realtà storica, scomoda forse, ma innegabile, che qualcuno evidentemente non riesce ancora ad accettare.
La minoranza parla di abbassare i toni, ma in verità non fa altro che alzarli in modo violento.
Dopo avere interrotto il mio intervento e gettato l’aula nel caos, costringendo il presidente Villa a sospendere la seduta, alcuni consiglieri di destra, tra cui Avvenente, Piciocchi, Pellerano e Falcone, mi hanno circondata urlandomi in faccia frasi irripetibili arrivando anche a minacciare di ‘farmela pagare’.
Se mi avessero lasciata finire avrebbero compreso che tutti noi siamo contro gli atti di vandalismo e contro ogni forma di violenza.
Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e preferisce strumentalizzare qualsiasi parola per fini di parte.
Una cosa, però, deve essere chiara: noi la morale da questa destra non la accettiamo.
Una destra che in questa città ha avuto l’ardire di dedicare una statua a Giorgio Parodi, dichiarato fascista, o di indossare la fascia tricolore alle commemorazioni dei repubblichini di Salò.
Genova è medaglia d’oro alla Resistenza, e noi non ci faremo intimidire da certi metodi né da certi attacchi.
Ringrazio la sindaca Silvia Salis e tutti i consiglieri di maggioranza per la dichiarazioni di solidarietà”.
“Dover dividere – ha dichiarato la sindaca Salis – una giovane donna da diversi uomini che le urlano in faccia, insultandola e minacciandola con frase molto violente, aggressive è un fatto molto grave, vergognoso.
Ci aspettiamo di approfondire nella prossima seduta di Consiglio comunale le minacce e le frasi che sono state rivolte alla consigliera Francesca Ghio.

La violenza sulle donne si esprime in tanti modi e guarda caso diventa sempre un pochino più becera, quando le donne sono titolate a parlare di qualcosa.

Questo dà doppiamente fastidio. Qualsiasi donna in una posizione di qualunque potere lo sa e, dal momento che questa città ha una sindaca donna di quarant’anni, credo che sia ancora più inaccettabile che succedano certe cose in quest’aula o nel corridoio qui dietro, di nascosto dalla telecamere.

Bisogna intendersi su quanta violenza ci sia nell’atteggiamento che molti uomini hanno con le donne, soprattutto con le donne che in un certo momento hanno una posizione di potere o sono titolate a parlare.

Quando si parla di donne che stanno ambendo a una posizione di potere per screditarle si postano le sue foto in costume da bagno, ad esempio.

Sono tutte forme di violenza. Non mettiamo tutto in un calderone, ci sono violenze gravissime e meno gravi. Ma lezioni contro la violenza sulle donne per poi vedere queste scene non ne prendiamo. La violenza sulle donne è un tema molto serio e non può essere usato come bandierina quando viene comodo.

Per questo esigiamo che vengano chieste delle scuse. Non ci saranno tre settimane di rivendicazioni come hanno fatto loro nonostante la presa di distanza e le scuse arrivate subito dopo le gravi dichiarazioni del consigliere del Pd Claudio Chiarotti, perché noi non siamo qui a fare sceneggiate, ma dobbiamo amministrare una città.

Però, visto che il centrodestra ci ha chiesto di prendere posizione su tutto, vedremo se la settimana prossima prenderanno posizione su quello che è successo oggi.

Io non accetto che degli uomini debbano essere divisi fisicamente da una donna che stavano aggradendo a un centimetro dalla faccia solo perché ha espresso un’opinione.  È una cosa che non possiamo accettare”.