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Urso: no chiusura, valutiamo intervento pubblico. E operai smobilitano presidio

Ex Ilva Genova, nuovo sciopero dei metalmeccanici: corteo in città e pesanti disagi alla viabilità
I lavoratori ex Ilva nei giorni scorsi a Cornigliano

“La struttura commissariale sta lavorando a un percorso che possa rispondere alla principale richiesta dei lavoratori, ovvero rimettere in funzione anche la linea dello zincato, bilanciandola con la produzione della banda stagnata, con i numeri complessivi dei lavoratori impiegati che sono stati comunicati la scorsa settimana”.

Lo si legge in una nota del Mimit al termine dell’incontro di stamane tra il ministro Adolfo Urso (FdI), il governatore della Liguria Marco Bucci e la sindaca di Genova Silvia Salis, per fare il punto sul futuro dell’ex Ilva e sulle prospettive di rilancio dello stabilimento di Genova-Cornigliano, dopo le violente proteste di ieri in Centro città.

Il ministro Urso ha ribadito anche alle istituzioni liguri che “non vi è alcun piano di chiusura e che il programma di manutenzione avviato a Taranto è orientato a ripristinare una capacità produttiva di 4 milioni di tonnellate. La riduzione dei flussi di coils verso il Nord è quindi temporanea, legata ai lavori sugli impianti, in vista della ripresa produttiva”.

Il ministro Urso ha quindi confermato che il Governo Meloni è “pienamente impegnato a garantire la continuità produttiva degli stabilimenti e il percorso di decarbonizzazione, anche valutando l’intervento di un soggetto pubblico, ove richiesto e necessario, a sostegno del piano industriale”.

Dopo avere preso visione della nota del Mimit i sindacati hanno quindi deciso per la smobilitazione del presidio di Genova Cornigliano, attivato cinque giorni fa per richiamare l’attenzione del Governo sullo stabilimento ex Ilva.

“La latta continuerà con gli ordini già in cassetto, ci sarà un rallentamento sul cromato. Sullo zincato abbiamo i numeri per arrivare a febbraio con tre settimane di fermata per manutenzione. Questi sono numeri che a noi vanno bene. Qualcuno dovrebbe farsi un esame di coscienza. Riprendiamo l’attività da domani a pieno regime con 585 persone a lavorare, 280 in cassa integrazione e 70 in formazione, ma con la zincatura in funzione. Qui sbaracchiamo tutto e puliamo tutto” ha riferito Armando Palombo (Fiom-Cgil).