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Tragedia nello sci azzurro: morto in Cile Matteo Franzoso durante un allenamento

Tragedia nello sci azzurro: morto in Cile Matteo Franzoso durante un allenamento
Matteo Franzoso (foto dal profilo Fb)

L’incidente a La Parva e la corsa in ospedale

Il mondo dello sport piange la scomparsa di Matteo Franzoso, discesista azzurro di 25 anni, morto a Santiago del Cile due giorni dopo la caduta avvenuta durante un allenamento sulle Ande. L’incidente si è verificato sabato sulla pista di La Parva, a 50 chilometri dalla capitale. L’atleta, cresciuto sciisticamente al Sestriere e in forza alle Fiamme Gialle, avrebbe compiuto 26 anni il prossimo 16 settembre.

Secondo la ricostruzione, Franzoso ha perso il controllo sul primo salto del tracciato, finendo sbalzato oltre due file di reti di protezione e impattando contro una staccionata fuori pista. I soccorritori, giunti rapidamente con l’elicottero, lo hanno trasportato d’urgenza in ospedale, dove è stato ricoverato in terapia intensiva e indotto in coma farmacologico. Nonostante gli sforzi dei medici e la vicinanza della famiglia, accorsa dal Piemonte fino a Santiago, l’atleta non ha superato le conseguenze del trauma cranico e dell’edema cerebrale riportati nella caduta.

Il cordoglio della FISI e il richiamo alla sicurezza

La notizia ha scosso la comunità sportiva italiana. Flavio Roda, presidente della FISI, ha espresso dolore e vicinanza ai familiari: «È un dramma che ci riporta allo stato d’animo di poco meno di un anno fa, quando scomparve Matilde Lorenzi. È assolutamente necessario fare tutto il possibile perché non si ripetano più episodi del genere. In questo momento triste e doloroso voglio dire a tutti gli atleti e tecnici, di tutti gli sport, che la Federazione è al loro fianco e che troveranno tutto il supporto necessario. Chiedo il massimo del rispetto per la famiglia di Matteo, alla quale staremo vicini per tutto quanto sarà necessario».

La denuncia dello Sci Club Sestriere

Alle parole di cordoglio si aggiungono quelle di Alessandro Garrone, vicepresidente ERG e presidente dello Sci Club Sestriere, dove Franzoso aveva mosso i primi passi: «Così non si può continuare. In poco tempo dobbiamo contare tre incidenti: sport e istituzioni devono intervenire. A ottobre 2024 Matilde Lorenzi, a marzo 2025 Marco Degli Uomini, oggi Matteo Franzoso. Le regole sulla sicurezza delle piste devono essere riviste ed adeguate alle velocità sempre maggiori delle discipline veloci. Tutte le piste, anche quelle di allenamento, non possono essere considerate di seconda categoria rispetto a quelle di gara».

Garrone ha inoltre ricordato l’impegno della Fondazione Matilde Lorenzi, che si batte per una revisione dei protocolli di sicurezza al fine di garantire migliori condizioni a tutti gli atleti.

La carriera di Matteo Franzoso

Franzoso era considerato un talento dello sci azzurro. Nel 2020 aveva conquistato il quarto posto in discesa ai Mondiali junior di Narvik. Il debutto in Coppa Europa risale al 2017, con la vittoria più importante arrivata nel 2021 nel superG di Zinal, in Svizzera.

Nello stesso anno era arrivato l’esordio in Coppa del Mondo, a Val Gardena. In totale aveva preso parte a 17 gare del massimo circuito, con il miglior risultato ottenuto nel superG di Cortina d’Ampezzo del gennaio 2023 (28° posto). Sempre nel 2023 aveva conquistato il titolo italiano nella combinata alpina. L’ultima apparizione internazionale risale a marzo, nelle prove di Kvitfjell, in Norvegia.

Lo sci italiano in lutto

Con la morte di Matteo Franzoso, lo sport azzurro perde non solo un atleta di talento ma anche un ragazzo descritto da tutti come solare e disponibile. La sua scomparsa riapre con forza il dibattito sulla sicurezza nelle discipline veloci, un tema che negli ultimi anni ha segnato tragicamente lo sci alpino italiano.

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