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Furti, scippi e rapine. Viminale: oltre 6 arrestati su 10 sono stranieri

Polizia (foto di repertorio)

Genova entra nella “top ten” delle città metropolitane con più delitti denunciati in Italia (+4,91% rispetto al 2023)

Criminalità sul territorio. I dati diffusi dal Ministero dell’Interno e pubblicati oggi dal quotidiano IlSole24Ore offrono una fotografia aggiornata anche del numero di minori e di stranieri sul totale dei denunciati o arrestati.

Entrambe le categorie registrano una crescita: i minori segnalati sono stati 38.247, in aumento del 16% sul 2023 e del 30% circa sugli anni prima dell’emergenza Covid.

In particolare, un arrestato su quattro per rapina in pubblica via ha un’età inferiore ai 18 anni.

Gli stranieri denunciati o arrestati nel corso del 2024 sono stati, invece, 287.396, in aumento dell’8,1% rispetto al 2019.

Nel complesso, gli stranieri sono risultati oltre un terzo degli arrestati o denunciati (34,75%).

Tuttavia, l’incidenza è quasi doppia (supera il 60%) per alcuni reati predatori come furti con destrezza, furti con strappo, scippi e rapine in pubblica via.

Le percentuali scendono se si guarda a tipologie di reato come ad esempio le violenze sessuali (43%), lo spaccio di droga (39%), il contrabbando (29%), gli omicidi volontari (23,7%).

Il fenomeno va letto nel contesto in cui il numero delle persone straniere in Italia sta aumentando: al 1° gennaio 2024, secondo il rapporto Ets Ismu, erano 5,7 milioni di cui 5,3 milioni residenti (il 9% della popolazione italiana contro l’8,2% del 2014) e almeno 321mila irregolari e perciò spesso invisibili alle statistiche, che rappresentano il 5,6% degli stranieri nel nostro Paese.

Secondo uno degli studi (Bargagli-Colombo) più importanti sull’argomento, ha sottolineato IlSole24Ore, il 70% dei reati commessi in Italia da immigrati risulterebbe compiuto da irregolari.

Pertanto, appare logico e fondato che oggi più che mai sia necessaria una “remigrazione” di tali pericolose persone.

In generale, i delitti commessi e denunciati in Italia sono in aumento e la crescita riguarda soprattutto la microcriminalità di strada.

I reati segnalati nel 2024 sono stati 2,38 milioni, l’1,7% in più rispetto al 2023, in aumento del 3,4% sul 2019 e sopra i livelli anche del 2018.

I dati consolidano il trend in corso post-pandemia, con valori che restano però distanti da quelli di dieci anni fa (-15% rispetto al 2014).

Si segnala, inoltre, un lieve calo nei primi sei mesi del 2025. In base ai dati provvisori del Viminale il numero dei reati denunciati si riduce del -4,9% rispetto al primo semestre 2024.

Nel 2024 sono stati denunciati oltre un milione di furti, pari al 44% delle denunce di reato, in aumento del 3% su base annua.

In particolare, a crescere maggiormente nell’anno preso in esame sono le denunce di furti in abitazione (+4,9%), i furti di autovetture (+2,3%), i furti con strappo (+1,7%) e infine i furti con destrezza (+0,6%).

A segnare gli incrementi più elevati nell’ultimo anno sono in generale i delitti di strada segnalati, tra cui spiccano anche le rapine (+1,8%), i reati legati agli stupefacenti (+3,9%) e le violenze sessuali (+7,5%).

Salgono del 5,8% le lesioni dolose, dell’1,6% i danneggiamenti.

In controtendenza le denunce di contrabbando (-38%), incendi (-5,3%) e le truffe informatiche (-6,5%) che invertono la rotta dettata dalla diffusione delle tecnologie digitali.

Milano, Firenze e Roma occupano il podio della nuova edizione dell’Indice della criminalità del Sole 24 Ore, che misura le denunce di reato registrate dalle Forze dell’ordine ogni 100mila abitanti nel 2024.

Nelle tre aree metropolitane si concentra il 23,5% degli illeciti rilevati. Seguono Bologna, Rimini e Torino.

In sintesi, sette delle 14 città metropolitane (inclusa Genova con un +4,91% rispetto al 2023) entrano nella “top ten” dei territori con più delitti denunciati ogni 100mila abitanti.

Cresce, infatti, il peso degli illeciti rilevati in queste aree ad alta densità sul totale: il 47,9% dei crimini nel 2024 è stato rilevato nelle 14 città metropolitane (in particolare uno su cinque a Milano e Roma). Un’incidenza in aumento negli ultimi anni a fronte di una media del 44,5%, praticamente stabile, tra il 2009 e il 2019.

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