”Farò ricorso contro il foglio di via. I miei legali sono già al lavoro”.
Lo ha riferito oggi Mohammed Hannoun, presidente dell’Associazione Palestinesi in Italia e da anni trapiantato a Genova, a margine del corteo dei Pro-Pal in corso a Milano e che ieri ha “sfidato” il questore del capoluogo lombardo che nei giorni scorsi gli ha notificato un foglio di via (dopo la notifica Hannoun era tornato a Genova).
Il questore di Milano, Bruno Megale, ha infatti emesso, lo scorso 25 ottobre, un provvedimento di allontanamento e divieto di rientro in città nei confronti di Hannoun perché ritenuto pericoloso e con l’accusa di istigazione a delinquere per le esternazioni fatte nella manifestazione del 18 ottobre scorso, in cui fece “dichiarazioni a carattere ‘istigatorio’, sostanzialmente approvando – spiegò il ministro dell’interno Matteo Piantedosi – i sanguinosi abusi commessi dai terroristi di Hamas nei confronti di altri cittadini palestinesi ritenuti ‘collaborazionisti’ dell’Esercito israeliano”.
Per Silvia Sardone, vice segretario della Lega e Roberto Di Stefano, sindaco di Sesto San Giovanni “Mohammad Hannoun e la sua associazione dei Palestinesi d’Italia sembrano non voler demordere e, dopo il Daspo ricevuto dalla Questura di Milano per istigazione all’odio, organizzano comunque un’altra manifestazione. Non a Milano ma a Sesto San Giovanni, con il chiaro intento di sfida e provocazione verso chi gli ha concesso il foglio di via. Va espulso dall’Italia”.
“Il foglio di via nei confronti di Mohammad Hannoun – ha aggiunto l’ex vicesindaco di Milano e attuale deputato di FdI Antonio De Corato – è una misura legittima e necessaria per tutelare ordine pubblico e sicurezza. La libertà di manifestare è garantita dalla Costituzione, ma non può trasformarsi nella legittimazione dell’odio né in passerella per chi alimenta tensioni nelle nostre strade. In Italia e a Milano non c’è posto per l’antisemitismo. Va espulso”.
Hannoun ieri ha partecipato a Sesto San Giovanni a una manifestazione Pro-Pal organizzata dall’Api e ha replicato che il foglio di via “è un’ammonizione del Governo Meloni non ad Hannoun persona, ma al corteo costante che da due anni non si è mai fermato nella città di Milano, così da fare pressioni su di noi che abbiamo sconfitto sia la lobby sionista, sia la narrativa del governo nazifascista italiano. Sono tranquillo e sono deciso ad andare avanti”.
Sulle accuse di essere finanziatore di Hamas (per cui è stato inserito nella ‘black list’ del Governo Usa) Hannoun ha risposto come ssarebbe “una frottola gigante. Sono qui da 42 anni, tutt’ora raccolgo fondi per progetti umanitari in Palestina e continuerò a farlo. Mi ricordo che dal 2002 al 2009 sono stato indicato per queste false accuse. Il giudice del Tribunale di Genova disse ‘Hannoun fa progetti di aiuti a distanza, questo fa onore all’Italia’.
Tutto quello che faccio sono progetti umanitari, non ho mai finanziato alcuna attività militare o terroristica. Sono un cittadino palestinese, vivo in Italia, sono un architetto, lavoro. Faccio tutto nella massima trasparenza. Rispetto il diritto italiano e le sue leggi. Continuerò a farlo, ma non posso rinunciare ai miei diritti e del mio popolo anche se mi espellono dall’Italia perché sono stati sanciti dalle Nazioni Unite. Sono diritti sacri e non mollerò mai”.
Milano, foglio di via per Hannoun: è pericoloso. Ora è a Genova. FdI, Lega e FI: va espulso



















































