Da Villa Rostan l’allenatore rossoblù analizza il momento della squadra e fa il punto sulle condizioni dei giocatori in vista della sfida della Dacia Arena
Alla vigilia della trasferta di Udine, Daniele De Rossi ha presentato la partita dalla sala stampa di Villa Rostan a Pegli, spiegando come il gruppo abbia reagito alla pesante sconfitta per 4-0 della settimana precedente. L’allenatore ha chiarito di non voler “festeggiare” la prestazione positiva precedente, ma di voler guardare avanti con lucidità. Ha raccontato che lo staff ha analizzato attentamente la gara partendo dai minuti giocati in undici contro undici, «perché è l’unico modo corretto per giudicare davvero le prestazioni individuali e di squadra».
Secondo De Rossi, la squadra ha commesso errori anche in parità numerica, ma ha mostrato momenti incoraggianti, utili per ricostruire fiducia. Il tecnico ha sottolineato l’importanza di lavorare sul morale già dal giorno successivo alla gara, consapevole che il Genoa non può permettersi cali emotivi in un periodo in cui ogni punto pesa.
Problemi influenzali e gestione del gruppo
Nella settimana di preparazione, il Genoa ha dovuto fare i conti con un’ondata influenzale che ha coinvolto diversi giocatori. De Rossi ha citato Jeff Ekhator, Stefano Sabelli, Ruslan Malinovskyi, Caleb Ekuban e altri elementi che hanno saltato sedute o svolto lavoro ridotto, pur sottolineando che nel giorno dell’allenamento collettivo il gruppo era quasi al completo.
«Credo che saremo tutti pronti per lunedì», ha spiegato, evidenziando che nonostante il malessere generale la squadra si è allenata con buona intensità. La gestione delle energie, secondo il tecnico, sarà fondamentale per affrontare un avversario che basa molto del proprio gioco su fisicità e duelli.
La sfida con l’Udinese e il rispetto per la società friulana
De Rossi ha espresso grande considerazione per l’Udinese, definendola «una società che lavora bene da 30-35 anni, senza quasi mai rischiare la retrocessione». Il tecnico ha ricordato il buon match giocato a Cagliari, sottolineando che, se ripetuto, potrebbe dare soddisfazioni anche alla Dacia Arena, pur consapevole della complessità della gara.
Per De Rossi il calendario non permette calcoli: «Ogni partita è importante quando parti con pochi punti. Ogni gara può darti quella vittoria o quel pareggio che alla fine fa la differenza». La concentrazione rimane quindi totale, con l’obiettivo di recuperare terreno e consolidare l’identità della squadra.
Dominanza difensiva e presenza fisica nell’area rossoblù
Uno dei temi centrali della conferenza è stato il lavoro difensivo. De Rossi ha spiegato che il Genoa deve imparare a essere più dominante nella propria area, non solo con i difensori ma con tutto il blocco squadra. Ha descritto la necessità di «essere vivi, presenti, non timidi», agendo con decisione nei duelli e nelle marcature, soprattutto sui calci piazzati, situazione nella quale i rossoblù hanno perso punti pesanti.
Ha raccontato di aver insistito molto su queste situazioni nell’ultima settimana, convinto che attenzione, posizionamento e intensità siano decisivi contro un avversario strutturato come l’Udinese, capace di costruire da anni profili fisici e potenti. Con un sorriso ha detto ai giocatori che affronteranno “undici Norton Cuffy”, per rendere l’idea dell’impatto atletico previsto.
Crescita individuale e riferimenti tecnici
Parlando dei singoli, De Rossi ha espresso apprezzamento per l’impegno e l’atteggiamento di alcuni giovani, spiegando quanto sia importante che imparino a conoscere il proprio corpo, sfruttare gli spazi e dialogare di più con i compagni. Ha citato come esempio il profilo di Raoul Bellanova, visto nella partita precedente, definendolo «un giocatore con caratteristiche simili alle nostre giovani promesse, non più forte tecnicamente, ma cresciuto nella capacità di sfruttare profondità e situazioni a due». L.B.
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