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Da Vinci, pm contesta danneggiamento aggravato. Ma non apologia del fascismo

Raid vandalico al liceo genovese Da Vinci

Altro che allarme nazifascismo a Genova. La Procura “sposa” la tesi degli investigatori della Digos: giovanissimi teppisti italiani e “maranza” ossia migranti di 2^ generazione. Contestati i reati di danneggiamento aggravato, violenza privata, invasione di terreni o edifici, ma non di apologia del fascismo

Sono tre i reati che la Procura di Genova ha contestato al 18enne (unico maggiorenne dei diversi giovanissimi identificati finora) denunciato dagli investigatori della Digos per il raid vandalico dello scorso sabato notte al liceo Leonardo Da Vinci di Genova, dove era in corso l’occupazione da parte degli studenti in solidarietà con la popolazione di Gaza.

La pm Valentina Grosso ha aperto un fascicolo per violenza privata, danneggiamento aggravato e invasione di terreni o edifici, ma non per il reato di apologia del fascismo, nonostante la svastica tracciata su un muro dell’edificio scolastico.

Non è stata quindi presa in considerazione l’eventuale matrice politica del gesto, che secondo indiscrezioni trapelate dalla Questura sarebbe stato invece messo a segno da giovanissimi teppisti italiani e “maranza” ossia migranti di 2^ generazione, tutti al di fuori degli ambienti dell’estrema destra genovese.

Al momento, sarebbero una decina i minori identificati e segnalati alla Procura del Tribunale per i minorenni e al vaglio degli investigatori c’è anche l’eventuale collegamento con altri assalti accaduti nelle scorse settimane.

Il primo al Calvino di Sestri Ponente e l’altro all’istituto Nautico.

Nella prima scuola un gruppo di una ventina di ragazzi avrebbe provato a entrare dentro l’edificio per tre giorni, cosa che non è stata possibile grazie all’intervento di alcuni genitori e studenti universitari.

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