La cantieristica da diporto vale quanto Fincantieri: il settore deve diventare patrimonio condiviso
Durante il convegno “Il turismo nautico come risorsa per la crescita e lo sviluppo della Nazione”, organizzato a Genova in occasione del ritorno della nave scuola Amerigo Vespucci, Piero Formenti ha ribadito con forza il ruolo centrale della nautica nella crescita economica dell’Italia. Il presidente di Confindustria Nautica ha citato i dati di Cassa Depositi e Prestiti, secondo cui la cantieristica navale italiana genera un export annuo di 9,1 miliardi di euro, di cui ben il 47% è rappresentato da unità da diporto.
Una quota che, secondo Formenti, rappresenta una massa critica equivalente a quella di un colosso come Fincantieri e che deve essere percepita come tale, diventando un elemento di consapevolezza collettiva e condivisa. “Il riconoscimento del valore dell’industria nautica è il primo passo del Piano per la nautica che stiamo elaborando per il governo”, ha spiegato.
Nautica e turismo: un settore che genera valore sul territorio
Formenti ha sottolineato come il comparto nautico generi un impatto economico ben superiore al solo fatturato industriale. I dati parlano chiaro: agli 8,3 miliardi di fatturato dell’industria nautica si sommano circa 14 miliardi derivanti dall’indotto e dai servizi collegati, per un totale che supera i 22 miliardi.
L’intera filiera occupa oltre 220.000 persone, con una distribuzione che va dalle grandi imbarcazioni ai servizi di prossimità. “Le unità maggiori spendono ogni anno sul territorio circa il 10% del loro valore – ha dichiarato Formenti – mentre quelle minori generano comunque una spesa significativa, spesso doppia rispetto a quella di un turista tradizionale”.
Turismo nautico contro l’overtourism: un alleato per lo sviluppo sostenibile
Un altro aspetto chiave riguarda la capacità della nautica di sostenere un modello di turismo più sostenibile e distribuito. Secondo Formenti, “la barca è uno strumento ideale per attuare le politiche del ministero del Turismo mirate a sviluppare i flussi verso le aree meno interessate dal turismo di massa, contribuendo così a deflazionare le zone soggette a overtourism”.
Perché questo potenziale possa esprimersi appieno, ha aggiunto Formenti, è necessario però procedere con urgenza a un alleggerimento del quadro normativo e burocratico che ancora oggi rappresenta un freno allo sviluppo del settore.
Il ministro del Turismo Daniela Santanchè: Necessario gestione dei flussi
“Bisogna lavorare sulla gestione dei flussi, ma io vorrei parlare dell’undertourism”. A dirlo il ministro del Turismo Daniela Santanchè, intervenuta a Genova durante la Giornata della Marina.
“A Genova e in Liguria ci sono aree ancora da valorizzare, serve uno sforzo comune tra istituzioni e operatori del settore per gestire al meglio i flussi. Come ha ricordato anche il presidente della Regione Marco Bucci, si vince solo lavorando in squadra”.
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