È stata archiviata l’indagine sulla caduta degli 800 metri di cavi dalla Sopraelevata avvenuta nell’ottobre 2021. Secondo la procura di Genova, non è stato possibile risalire a eventuali responsabili penali e, in ogni caso, l’episodio non ha messo a rischio l’incolumità pubblica.
Nessuna responsabilità penale accertata
Il sostituto procuratore Giancarlo Vona, nella richiesta di archiviazione, ha evidenziato che potrebbero esistere profili di responsabilità civile per eventuali risarcimenti. Tra i soggetti che potrebbero essere coinvolti figurano l’Autorità portuale, che utilizzava parte dei cavi per la trasmissione dati, il gestore proprietario degli stessi cavi, il Comune di Genova, eventuali appaltatori della manutenzione e Aster, incaricata della gestione.
Due feriti e auto danneggiate nell’incidente
Il crollo dei cavi provocò il ferimento di due persone e danneggiò alcune automobili parcheggiate nell’area sottostante. La procura aveva incaricato un consulente tecnico per analizzare la dinamica. Secondo l’esperto, i cavi erano stati installati almeno vent’anni prima e fissati con fascette di plastica mai sostituite, che col tempo avevano ceduto.
Perché non si configura il reato di crollo colposo
La consulenza ha anche escluso il reato di crollo colposo e l’omissione di lavori in edifici pericolanti. I cavi, infatti, non facevano parte della struttura della Sopraelevata ma erano un fascio esterno di trasmissione dati, il cui deterioramento non consentiva di stimare in modo preciso l’entità dei danni potenziali.
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