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Niente Odg per la Flotilla pro Gaza, Giordano: centrodestra si volta dall’altra parte

Consiglio regionale, seduta sospesa: è bagarre in aula
Capogruppo regionale Stefano Giordano (M5S)

“L’ordine del giorno, presentato oggi in consiglio regionale, per proteggere i nostri attivisti impegnati con la Global Sumud Flotilla ha seminato il panico tra le fila del centrodestra regionale.

I cosiddetti ‘patrioti’ del centrodestra hanno preferito voltarsi dall’altra parte, scegliendo non solo di ostacolare l’iniziativa proposta dal M5S e poi sottoscritta da tutti i gruppi consiliari dell’opposizione, ma anche di boicottare il mio intervento con urla e insulti.

È curioso come, all’improvviso, i consiglieri di destra abbiano dimenticato quante iniziative prive di reale urgenza e al limite del ridicolo, proposte e illustrate da loro stessi, abbiano trovato spazio senza difficoltà, mentre oggi la tutela della vita degli attivisti italiani non ha avuto la stessa attenzione. Anzi, sembra quasi dia loro fastidio che in Italia ci siano voci contrarie alla violenza che si sta consumando a Gaza”.

Lo ha dichiarato Stefano Giordano, capogruppo regionale del M5S e primo firmatario dell’ordine del giorno sottoscritto da tutti i gruppi della minoranza di centrosinistra.

 “La loro codardia non conosce limiti – ha aggiunto Giordano – il silenzio assordante e complice della destra al Governo si è accompagnato oggi a quello imbarazzante della destra regionale.

Noi chiediamo che i nostri connazionali siano protetti, tutelati e sostenuti, evitando che possano subire nuovi attacchi come quello dei droni israeliani avvenuto nei giorni scorsi in acque tunisine. Noi chiediamo che si cessi ogni forma di violenza e che gli attivisti possano portare cibo e medicinali a Gaza.

Vederli contorcersi sulle loro poltrone mentre in Palestina decine di migliaia di civili inermi perdono la vita è stato l’ennesimo spettacolo grottesco di una classe politica priva di coraggio e senza spina dorsale.

Come M5S continuiamo a denunciare la vigliaccheria di chi non riconosce il valore di una missione umanitaria e non si impegna per garantire la sicurezza dei nostri attivisti. Non ci arrendiamo. Mentre il Governo Meloni preferisce gli affari con le armi, noi continueremo a batterci per la pace e la cooperazione”.