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Ieri a Tursi presentazione del libro Demoniaco al tempo di Paganini tra musica, arte e letteratura

Ieri a Tursi presentazione del libro “Demoniaco al tempo di Paganini tra musica, arte e letteratura”
Sylvia Trabucco e Roberto Iovino

Ricordare sempre Paganini è importante per la nostra città perchè Paganini rappresenta un simbolo della cultura genovese. Questo lo sanno bene i componenti del Centro Paganini  che ieri pomeriggio (Lunedì 15 settembre) alle ore 18, presso il Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi, hanno ospitato un incontro dedicato al grande musicista . Un incontro che, come ha detto il Prof. Roberto Iovino, direttore del Centro, si articolava in due parti.  

“ Il Centro studi è nato nel 2020 con l’intento di approfondire la figura di Paganini – ha detto  Iovino – Vorremmo almeno fare una giornata di studi all’anno dedicata a lui. In questo incontro vediamo cosa cosa c’era di demoniaco non tanto in Paganini stesso, quanto intorno a lui nel periodo storico in cui è vissuto”. Ed infatti il volume che è stato presentato, edito da Serel International/Stefano Termanini editore, porta il titolo “Demoniaco al tempo di Paganini tra musica, arte e letteratura”.  E’ un volume che racchiude gli atti del Convegno a cui hanno preso parte diversi esperti e ricercatori come Walter Zidarich, Alessandro Perani, Stefania Montonati,  che con grande passione hanno effettuato studi e ricerche sul tema del diabolico in un tempo in cui Paganini non costituiva affatto un caso unico, ma si inseriva piuttosto in un clima intellettuale in cui la dualità tra il diabolico e l’angelico ricorreva frequentemente nelle arti come nella poesia, in un’epoca in cui alla ragione si opponeva l’istintività e la irrazionalità e l’uomo era sempre più portato a misurarsi con una dimensione extraumana.

Ieri a Tursi presentazione del libro “Demoniaco al tempo di Paganini tra musica, arte e letteratura”

Ad aprire l’incontro l’Assessore alla cultura del Comune di Genova Prof.Giacomo Montanari :” Teniamo molto alla figura di Paganini. Musei e cultura hanno  a cuore questo personaggio, ma è importante anche un lavoro di di ricerca verso la figura di Paganini – ha detto Montanari – Questo tipo di prospettiva deve essere al centro dell’interesse su Paganini”. Il che fa sperare in un ulteriore incremento all’interesse della nostra città verso il musicista e compositore “diabolico”. 

Nella seconda parte dell’incontro è stato ricordato con video d’epoca e testimonianze di persona  il violinista ligure Mario Trabucco, scomparso il marzo scorso. Roberto Iovino era molto legato a lui in quanto stimato collega docente al Conservatorio “Paganini”, nonchè già primo violino di varie orchestre italiane (fra le quali quella del Carlo Felice). Trabucco è stato un grande interprete paganiniano,nonchè per anni anche  il curatore del Cannone. A rievocarne la figura umana e artistica, oltre appunto al collega Iovino, sono stati anche la figlia Sylvia, violinista anche lei, e due musicisti suoi partner che conoscevano ed avevano studiato e lavorato col maestro Trabucco, il chitarrista Josè Scanu e il violoncellista Matteo Ronchini. Francesca Camponero

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