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Pd: consultori chiudono anche in Liguria. Indebolita la prevenzione

Casa del soldato messa all’asta, D'Angelo (PD): Piciocchi bugiardo seriale
Simone D'Angelo (Pd)

“La fotografia scattata dall’indagine della UIL sui consultori familiari è impietosa: dal 2014 al 2023, l’Italia ha perso 258 di questi presidi territoriali. Un taglio che colpisce al cuore il welfare e la prevenzione. Con la nostra regione che è tra le più colpite in termini assoluti, con la chiusura di 30 consultori”.

Lo ha dichiarato ieri il consigliere regionale Simone D’Angelo.

“La chiusura di un consultorio – ha aggiunto D’Angelo – non è la semplice perdita di un ambulatorio.

Significa cancellare un punto di riferimento fondamentale per la salute della donna e la sua autodeterminazione, per il sostegno alla genitorialità e alle famiglie, per l’assistenza psicologica ai minori e per l’integrazione socio-sanitaria dei migranti.

Significa indebolire la prevenzione, l’educazione sanitaria e la capacità del sistema di leggere i bisogni complessi delle comunità.

La denuncia della UIL, che chiede un rifinanziamento adeguato e standard minimi di personale, non è solo una rivendicazione sindacale, ma un appello a rilanciare la sanità pubblica.

A livello nazionale, mancano all’appello 810 consultori per rispettare gli standard di legge (1 ogni 20.000 abitanti) e quelli rimasti sono sotto-finanziati, ricevendo in media solo l’1% del budget per l’assistenza distrettuale”. 

“I risultati emersi sui consultori – ha ribadito il consigliere regionale Roberto Arboscello (Pd) – destano forte preoccupazione, e confermano che il problema è anche ligure. Una rotta che va invertita al più presto, tornando a investire in personale e strutture.

Si tratta di luoghi che possono essere punto di riferimento soprattutto per le giovani generazioni.

Avevo già presentato un ordine del giorno che chiedeva una campagna di informazione sui metodi contraccettivi e la salute sessuale rivolto alle giovani generazioni, che coinvolgesse e partisse proprio dai consultori.

E dopo che abbiamo sollevato in consiglio regionale le necessità di sensibilizzare e informare i giovani sulla contraccezione e la sessualità, perché troppe adolescenti ricorrono alla pillola del giorno dopo in farmacia considerandola a tutti gli effetti un sistema di contraccezione ‘facile’ e ‘senza rischi’, invece che un rimedio estremo e che non può essere utilizzato usualmente e con leggerezza, perché ha degli effetti collaterali di cui spesso le giovani donne non sono consapevoli.

Per questo avevamo chiesto alla Regione Liguria di sostenere delle campagne informative che passassero anche e soprattutto dai consultori che con la loro capillarità potessero arrivare a tutte e tutti.

Nel frattempo, però, purtroppo i consultori chiudono.

In questo modo il rischio è un ‘fai da te’ che, quando si tratta di temi così delicati, avrebbe bisogno di supporto e sostegno, quello che da sempre danno i consultori, che negli anni anziché essere rafforzati sono stati depotenziati e svuotati.

È importante per i giovani avere accesso a notizie chiare e precise confrontandosi con del personale specializzato, mentre oggi, secondo recenti indagini, l’89 per cento dei ragazzi e oltre l’84% delle ragazze cercano online le informazioni sulla salute sessuale e sui metodi contraccettivi”.