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Spese pazze, Corte dei Conti condanna Morelli e Vasconi

La Corte dei Conti di Genova

Condannati a risarcire oltre 70 mila euro per danno erariale

I giudici della Corte dei Conti della Liguria hanno condannato a risarcire oltre 70 mila euro per danno erariale gli ex consiglieri regionali del gruppo Verdi Cristina Morelli e Carlo Vasconi.

La condanna rientra nell’ambito delle cosiddette ‘spese pazze’ in Regione per l’anno 2009. I fondi dovevano servire a fini istituzionali, mentre, secondo l’accusa, molte sono da considerarsi personali.

Tra le spese contestate quelle che hanno un peso maggiore sono gli oltre 53 mila euro per ristoranti e bar.

Poi, vi sono anche numerose spese telefoniche, che per la procura sono da considerarsi private e non attribuibili all’attività del gruppo consiliare, oltre che quelle per taxi, casalinghi e bigiotteria.

Secondo i giudici sono state presentate “documentazione non idonea a dimostrarne la conformità’”.

Cristina Morelli dovrà risarcire oltre 40 mila euro, mentre Carlo Vasconi poco più di 30 mila euro.

Ore 18, in Italia 464 morti: incremento in rialzo. Malati: 851 in meno di ieri (record)

Capo Protezione civile Angelo Borrelli (foto d'archivio)

Sono 25.549 i morti con coronavirus in Italia, con un aumento rispetto a ieri di 464. Ieri l’incremento era stato di 437.

Sono 106.848 i positivi accertati finora e malati, con una diminuzione rispetto a ieri di 851 (record da inizio emergenza). Mercoledì il decremento era stato di 10.

Sono 57.576 i positivi accertati finora e guariti, con un aumento rispetto a ieri di 3.033 (record da inizio emergenza). Mercoledì l’incremento era stato di 2.943.

Sono 1.579.909 i tamponi effettuati finora, che hanno riguardato complessivamente 1.052.577 persone. L’aumento del numero dei tamponi rispetto a ieri è di 66.658.

Il numero dei contagiati accertati finora (compresi morti, malati e guariti) ha quindi toccato quota 189.973, con un aumento rispetto a ieri di 2.646.

Ore 18, in Italia 437 morti: incremento in calo (25.085). Malati: 10 in meno di ieri

Intanto, prosegue ancora il trend in calo dei ricoveri in terapia intensiva per coronavirus. A oggi sono 2.267 (107 in meno di ieri). Di questi, 790 sono in Lombardia (27 in meno di ieri). Dei 106.848 malati complessivi, 22.871 sono ricoverati con sintomi (934 in meno di ieri) e 81.710 sono quelli in isolamento domiciliare.

Dai dati della Protezione civile è inoltre emerso che sono 33.873 i malati in Lombardia (369 in meno di ieri), 12.845 in Emilia-Romagna (-239), 15.152 in Piemonte (+30), 9.925 in Veneto (-66), 6.171 in Toscana (+4), 3.466 in Liguria (-10), 3.230 nelle Marche (+0), 4.486 nel Lazio (+23), 2.978 in Campania (-20), 1.871 nella Provincia di Trento (-3), 2.936 in Puglia (+62), 1.135 in Friuli Venezia Giulia (-173), 2.301 in Sicilia (+14), 2.100 in Abruzzo (-8), 1.494 nella provincia di Bolzano (-18), 355 in Umbria (-16), 817 in Sardegna (-16), 823 in Calabria (+2), 463 in Valle d’Aosta (-38), 229 in Basilicata (-3), 198 in Molise (-7). Quanto alle vittime, se ne registrano 12.940 in Lombardia (+200), 3.269 in Emilia-Romagna (+65), 2.630 in Piemonte (+71), 1.206 in Veneto (+25), 723 in Toscana (+18), 1.047 in Liguria (+25), 857 nelle Marche (+12), 375 nel Lazio (+5), 332 in Campania (+5), 382 nella provincia di Trento (+1), 372 in Puglia (+10), 256 in Friuli Venezia Giulia (+10), 213 in Sicilia (+5), 280 in Abruzzo (+4), 261 nella provincia di Bolzano (+5), 61 in Umbria (+0), 98 in Sardegna (+2), 76 in Calabria (+0), 127 in Valle d’Aosta (+0), 24 in Basilicata (+0), 20 in Molise (+1)

Lancia droga e telefonini dentro il carcere di Marassi, preso dalla Penitenziaria

Marassi senza pace, ancora lanci dall’esterno del carcere
Garitta del carcere genovese di Marassi (foto di repertorio)

Sindacato Sappe: Brillante operazione dei baschi azzurri

Ieri uomini della Polizia Penitenziaria della Casa circondariale di Marassi hanno fermato ed arrestato un uomo, un italiano e pregiudicato colto in flagranza mentre lanciava all’interno del carcere involucri contenenti droga e smartphone destinati a detenuti.

“Il Personale del Nucleo Traduzioni della Polizia Penitenziaria, in sinergia con i colleghi del Reparto e della Sala Regia del carcere di Marassi – spiega Michele Lorenzo, segretario regionale del sindacato Sappe, ha condotto una brillante operazione di servizio che ha portato a fermare, identificare ed arrestare un uomo che da via Clavarezza, adiacente il penitenziario, lanciava pacchetti all’interno del carcere stesso, all’altezza del Cortile passeggi”.

“A tutti loro – prosegue Lorenzo – va il nostro plauso ed il nostro apprezzamento per l’importante risultato ottenuto, frutto di una pianificata ed attenta attività di indagine ed intelligence che si è protratta ovviamente ben oltre le ordinarie ore di servizio. Spero e mi auguro che vengano tutti proposti per una ricompensa ministeriale: se la meritano perché, per la particolare collocazione del carcere nel tessuto cittadino, come denunciano da tantissimi anni questi lanci dall’esterno all’interno del penitenziario sono frequentissimi ma altrettanto frequentissimi sono i sequestri attuati dalla Polizia Penitenziaria di tutti questi oggetti vietati. L’operazione di servizio è stata condotta con grande professionalità e competenza: appostamenti in borghesi, monitoraggio con il supporto delle telecamere, senso del dovere ed abnegazione. Insomma, sono stati davvero bravi i poliziotti penitenziari del Nucleo Traduzioni e del carcere di Marassi!”.

Donato Capece, segretario generale del Sappe. commenta: “L’arresto di ieri da parte della Polizia Penitenziaria conferma una volta di più gli allarmi che il Sappe lancia da molti anni ormai sui pericoli di introspezione nel carcere di Marassi per la sua posizione logistica. Per questo rinnovo l’invito al Ministero della Giustizia ed al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria a dotare il carcere di adeguata tecnologia utile a supportare le attività di vigilanza e controllo. Questo ennesimo rinvenimento di stupefacente destinato a detenuti, scoperto e sequestrato in tempo dall’alto livello di professionalità e attenzione dei Baschi Azzurri del Nucleo Traduzioni e del Reparto di Marassi, a cui vanno le nostre attestazioni di stima e apprezzamento, evidenzia una volta di più come sia reale e costante il serio pericolo che vi sia chi tenti di introdurre illecitamente sostanze stupefacenti in carcere.

Ogni giorno la Polizia Penitenziaria porta avanti una battaglia silenziosa per evitare che dentro le carceri italiane si diffonda uno spaccio sempre più capillare e drammatico, stante anche l’alto numero di tossicodipendenti tra i detenuti.

L’hashish, la cocaina, l’eroina, la marijuana e il subutex – una droga sintetica che viene utilizzata anche presso il Sert per chi è in trattamento – sono quelle tra le più diffuse e sequestrate dai Baschi Azzurri. Questo fa comprendere come l’attività di intelligence e di controllo del carcere da parte della Polizia Penitenziaria diviene fondamentale. Questo deve convincere sempre più sull’importanza da dedicare all’aggiornamento professionale dei poliziotti penitenziari, come ad esempio le attività finalizzate a prevenire i tentativi di introduzione di droga in carcere, proprio in materia di contrasto all’uso ed al commercio di stupefacenti”.

Capece si dice contrario al sistema della vigilanza dinamica e al regime penitenziario ‘aperto’ a favore dei detenuti, che fa venire meno i controlli della Polizia Penitenziaria: “Che dire del sistema di ‘vigilanza dinamica’ e del regime penitenziario aperto? Ha senso, è rieducativo, da un senso alla pena detentiva far stare molte ore al giorno i detenuti fuori dalle celle senza però fargli fare assolutamente nulla? Al superamento del concetto dello spazio di perimetrazione della cella e alla maggiore apertura per i detenuti deve associarsi la necessità che questi svolgano attività lavorativa e che il personale di Polizia Penitenziaria sia esentato da responsabilità derivanti da un servizio svolto in modo dinamico, che vuol dire porre in capo a un solo poliziotto quello che oggi fanno quattro o più agenti, a tutto discapito della sicurezza. Il dato oggettivo è che con la vigilanza dinamica e il regime penitenziario aperto gli eventi critici sono aumentati…”.

Ore 18, in Liguria 25 morti (1045): incremento in calo. Malati 45: in lieve calo (4856)

Coronavirus (foto di repertorio fb)

Sono 1045 i morti con coronavirus in Liguria, con un aumento rispetto a ieri di 25.

Sono 4856 i positivi accertati finora e malati, con un aumento rispetto a ieri di 45.

Sono 37842 i test effettuati finora (1852 in più di ieri).

Sono 1146 i guariti con due test consecutivi, con un aumento rispetto a ieri di 61.

I dati sono stati forniti poco prima delle 18 di oggi dai responsabili di Regione Liguria.

Ore 18, in Liguria 32 morti: incremento stabile (1020). Malati 50: quintuplicato (4811)

“Regione Liguria – ha spiegato il governatore Giovanni Toti – attraverso il consueto bollettino quotidiano con i dati forniti da Alisa, rappresenta la prevalenza, misura di frequenza universalmente utilizzata per rappresentare un fenomeno sanitario. La prevalenza è la fotografia del quadro epidemiologico nel momento della rilevazione. Quando si riporta il numero di positivi, si fa esattamente riferimento ai cittadini liguri con Covid-19 del giorno. Ovviamente vengono esclusi coloro che non sono più ammalati ovvero i guariti e, purtroppo, i deceduti”.

In altre parole, Regione Liguria indica gli “attualmente positivi” e potenzialmente contagiosi. Significa che conteggia solo chi è stato accertato finora positivo al coronavirus (ospedalizzati + domiciliati + positivi clinicamente guariti = attualmente positivi), escludendo però dal computo chi è guarito sviluppando gli anticorpi e chi è deceduto.

La Protezione civile nazionale invece conteggia anche questi ultimi (ospedalizzati + domiciliati + positivi clinicamente guariti + guariti che hanno sviluppato gli anticorpi + deceduti = casi totali) che poi vengono pubblicati online pure dal Ministero della Salute.

Inoltre, è bene precisare che secondo il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli: “avere un test sierologico positivo per gli anticorpi non esclude che in quel momento un soggetto possa essere infettante. È possibile infatti aver prodotto gli anticorpi, ma avere ancora in circolo il coronavirus e dunque essere ancora contagiosi. Per questo va fatto anche il tampone. Solo se questo esame è negativo si ha la certezza di non essere più contagiosi”.

Ecco l’ultimo bollettino di Regione Liguria.

Morto a 24 anni con morbo di Crohn, Asl3: mai ricevuto richiesta per tampone Covid-19

Scuola, il costo per docenti ed ATA che non si vaccinano
Tampone (foto di repertorio fb)

“Con riferimento al tragico evento relativo al ragazzo di 24 anni deceduto questa mattina a Genova e per il quale dalle prime notizie è emerso che sarebbe stato chiesto il tampone orofaringeo, Asl3 Genova specifica quanto segue nel rispetto della persona e sottolineando la vicinanza alla famiglia colpita dal grave lutto”.

Genova, soffre di morbo di Crohn: morto 24enne. Era anche in attesa tampone Covid-19

Lo hanno riferito oggi i responsabili dell’Asl 3 Genovese.

“Dopo aver eseguito le opportune verifiche – hanno spiegato – l’Ufficio Igiene e Sanità Pubblica Asl3, struttura incaricata e competente in materie per l’area metropolitana, comunica che a tale servizio non risultano pervenute richieste di effettuazione diagnostica molecolare con tampone rino-orofaringeo per ricerca Covid19 a domicilio.

Si ritiene altresì utile sottolineare che in caso di sintomi di febbre alta e perdurante, le procedure prevedono che si debba contattare il numero di emergenza dedicato 112”.

“Ai terminali dell’Asl 3 Genovese – ha confermato stasera il governatore ligure Giovanni Toti – non è arrivata alcuna richiesta di tampone, così come non è arrivata alcuna richiesta di tampone sui canali previsti”.

 

Formula E e coronavirus: gare sospese per tutto giugno

La partenza del Gp di Roma di Formula E del 2019

In seguito alle misure di contenimento adottate dai governi per limitare la diffusione del coronavirus, la Formula E e la Fia hanno deciso di prolungare la sospensione della stagione almeno fino alla fine di giugno.

Così, dopo l’annullamento, due settimane fa, della competizione di Roma, l’E-Prix di Berlino non potrà più aver luogo come previsto il 21 giugno.

Quello che si spera è di poter riprogrammare le gare nel mese di luglio qualora l’emergenza sanitaria si dovesse stabilizzare.

“Il nostro obiettivo – si legge in una nota della Fia – è quello di tornare in pista il prima possibile ma la nostra priorità è rappresentata dalla salute e dalla sicurezza del nostro staff, di tutto l’universo Formula E, dei team, delle case costruttrici, dei partner, dei piloti e dei fan, oltre che di tutti i cittadini delle città in cui gareggiamo. Stiamo valutando tutte le opzioni possibili per cercare di concludere la stagione con il maggior numero di gare possibile. Il nostro piano d’emergenza continua a tener conto di tutte le alternative, anche gareggiare a porte chiuse, utilizzare circuiti permanenti, correre due volte sullo stesso circuito o prolungare la stagione”.

Johnny Depp in Isolation tra i pirati a Plan-de-la-Tour?

Johnny Depp nella foto tratta da Instagram

Fans di Johnny Depp, scatenati in Francia e in tutto il mondo. Sembra, infatti, che il noto attore, star del film Pirati dei Caraibi stia trascorrendo il proprio personale lockdown a Plan-de-la-Tour, la sua vasta tenuta nei pressi di Saint-Tropez.

A lanciare l’ ‘allarme’ è stato il quotidiano locale, Var-Matin, dopo aver analizzato nei dettagli i video postati negli ultimi giorni dalla star americana su un account di instagram che sembra sia stato aperto da pochissimo.

In un primo messaggio lanciato ai suo fans, Jack Sparrow, pardon Johnny Depp, sembra trovarsi in un rifugio dei pirati, in una caverna con le pareti decorate da pietre ed un sacco di cose alla rinfusa, tra cui si intravede un vecchio torchio, un apri bottiglia e una quantità di candelabri.

Secondo i fans più fedeli e i più informati ci sarebbero davvero tante somiglianze con la sua cantina nella tenuta di Plan-de-la-Tour, la proprietà che Depp cerca di vendere, ma senza successo, da 5 anni, alla modica cifra che è variata nel tempo da 50 a 15 milioni.

La grande tenuta che è dotata di una piscina con sabbia, una palestra e addirittura la ricostruzione di una piccola piazzetta in stile provenzale, era frequentata dall’attore ai tempi di quando stava con Vanessa Paradis e trascorrevano a Saint-Tropez le vacanze con i bambini.

Ma stavolta l’attore è sicuramente da solo, complice la canzone Isolation di John Lennon condivisa sul noto social.

 

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Collaboration with my dear friend @jeffbeckofficial . Link in Bio

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Costa Deliziosa, tampone su morto per infarto negativo. Sbarchi finiscono domani

Costa Deliziosa in porto a Genova (foto repertorio fb)

“Procedono a pieno ritmo gli sbarchi protetti dei passeggeri della Costa Deliziosa, attraccata da ieri pomeriggio nel porto di Genova: ai 535 passeggeri sbarcati ieri, se ne aggiungono 902 nella giornata di oggi e ulteriori 100 sbarchi sono previsti domani”.

Lo hanno riferito oggi i responsabili di Regione Liguria.

“Grazie alla collaborazione di tutti – ha spiegato l’assessore regionale alla Protezione Civile Giacomo Giampedrone – in 48 ore dall’arrivo della nave, saranno sbarcati tutti i 1537 passeggeri che erano a bordo della nave al momento del suo arrivo a Genova.

Già nella giornata di ieri sono scesi 535 passeggeri, accompagnati immediatamente nelle loro destinazioni di residenza. Oggi sono riprese le operazioni.

Entro questa sera sono previsti complessivamente 902 sbarchi, di cui 440 già effettuati in mattinata,

Domani è previsto lo sbarco degli ultimi 100 passeggeri, che, a differenza degli altri accompagnati alle loro destinazioni con pullman dedicati, lasceranno la città con voli di linea in partenza dal Cristoforo Colombo.

Concluse le operazioni di sbarco dei passeggeri s’inizierà il piano di alleggerimento della nave per quanto riguarda i 900 membri dell’equipaggio: come già annunciato nei giorni scorsi a bordo della nave dovranno rimanere al massimo 200 unità di personale”.

Nel frattempo è arrivato l’esito, negativo al Covid-19, del tampone effettuato sulla salma che era a bordo al momento dell’arrivo a Genova. Il passeggero era morto per un infarto.

 

Ore 15, Villa Scassi: altri morti con coronavirus. Un genovese di 87 e due di 91 anni

Bolzaneto, accoltellamento davanti alla stazione: 55enne al Villa Scassi
Ospedale Villa Scassi a Genova Sampierdarena (foto di repertorio)

Poco prima delle 15 di oggi i responsabili della direzione medica dell’ospedale Villa Scassi di Genova Sampierdarena hanno comunicato il decesso di altri 3 pazienti positivi al coronavirus, spiegando che “il Covid-19 è stato ritenuto concausa dei decessi”.

Ecco l’ultimo bollettino del Villa Scassi.

“Donna di 87 anni, con comorbidità, deceduta il 22/4/2020 nel reparto di Degenza breve.

Donna di 91 anni, con comorbidità, deceduta i 22/4/2020 nel reparto di Medicina.

Donna di 91 anni, con comorbidità, deceduta il 23/4/2020 nel reparto di Pronto soccorso/Obi”.

 

Ore 15, S. Martino: altri morti con coronavirus. Genovesi 81 e 87 anni

Coronavirus, Policlinico S. Martino di Genova (foto di repertorio fb)

Poco dopo le 15 di oggi i responsabili della direzione sanitaria del Policlinico San martino di Genova hanno comunicato i decessi di altri pazienti positivi al coronavirus, spiegando che sono avvenuti “anche per infezione da Covid-19”.

Ecco l’ultimo bollettino del san martino.

“Una paziente nata a Legnago (Verona) e residente a Genova di 81 anni, presso il reparto di Malattie infettive.

Un paziente nato e residente a Genova di 87 anni, presso il 1° piano del Pronto soccorso”.