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Operazione antiterrorismo in Italia: 22 perquisizioni e minori coinvolti in ambienti estremisti

Operazione antiterrorismo in Italia: 22 perquisizioni e minori coinvolti in ambienti estremisti
Il materiale sequestrato dalla Polizia (Foto: Polizia di Stato)

Un’operazione di vasta portata coordinata dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione ha portato a 22 perquisizioni in diverse regioni italiane, con il coinvolgimento di ragazzi tra i 13 e i 17 anni. Le indagini, disposte dalle Procure presso i Tribunali per i Minorenni, hanno messo in luce un fenomeno che preoccupa sempre di più le autorità: la radicalizzazione giovanile in contesti suprematisti, accelerazionisti, antagonisti e jihadisti.

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L’indagine: internet come terreno di reclutamento

Le forze dell’ordine hanno tracciato un filo rosso che lega realtà geograficamente distanti, accomunate però da una dinamica comune: l’esposizione dei giovanissimi a contenuti estremisti attraverso social network, piattaforme di messaggistica e forum online. È in questo spazio digitale che molti ragazzi, spesso isolati o in condizioni di fragilità, vengono intercettati da reti che diffondono propaganda violenta, offrono un senso di appartenenza e alimentano la retorica della lotta.

Gli investigatori segnalano come i tempi di radicalizzazione si siano drasticamente ridotti: bastano poche settimane di esposizione continua a contenuti estremisti per spingere un adolescente a passare dalla semplice curiosità all’adesione ideologica, fino alla pianificazione di azioni concrete.

Il video della Polizia censurato da Youtube

Perquisizioni da Nord a Sud: casi emblematici

Le DIGOS e le Sezioni Operative per la Sicurezza Cibernetica hanno eseguito le perquisizioni in più regioni, dal Nord al Sud Italia. In provincia di Oristano due ragazzi di 15 anni sono stati individuati per la condivisione di materiale suprematista, mentre a Sassari l’operazione ha toccato un diciassettenne legato all’arresto, nei mesi scorsi, di un diciannovenne accusato di arruolamento con finalità terroristiche.

A Cosenza e Messina sono stati sequestrati dispositivi elettronici pieni di propaganda estremista e manuali per la costruzione di ordigni rudimentali. In Veneto e Toscana, tra le province di Padova, Livorno e Portoferraio, la Polizia ha trovato armi modificate e componentistica utile alla fabbricazione di esplosivi, insieme a documentazione inneggiante al nazismo e all’odio razziale. Operazioni parallele hanno interessato anche Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Calabria e Puglia.

Una fotografia inquietante: adolescenti e radicalizzazione

L’inchiesta offre uno spaccato allarmante. Non si tratta solo di singoli episodi, ma di un fenomeno che riflette tendenze osservate in altri Paesi europei. Secondo fonti investigative, molti dei ragazzi coinvolti non hanno precedenti penali, ma manifestano tratti comuni: solitudine, consumo compulsivo di contenuti online, ricerca di identità e appartenenza. Questi elementi diventano terreno fertile per narrazioni che promettono riscatto attraverso la violenza.

Prevenzione e tutela dei minori

La Polizia di Stato ha sottolineato che l’obiettivo primario di operazioni come questa è interrompere sul nascere percorsi di radicalizzazione e proteggere i minori coinvolti, sia dal punto di vista legale sia sociale. Per questo motivo, alle perquisizioni seguiranno valutazioni in sede minorile che coinvolgeranno servizi sociali, psicologi e, nei casi più gravi, percorsi di deradicalizzazione.

La sfida digitale e la risposta delle istituzioni

Il caso conferma che la lotta al terrorismo oggi passa anche – e soprattutto – dalla dimensione virtuale. Gli investigatori hanno ribadito la necessità di interventi rapidi e coordinati nel monitoraggio del web, dove i contenuti estremisti circolano senza confini e con estrema facilità. Parallelamente, cresce l’attenzione delle istituzioni sulla prevenzione: programmi educativi, campagne di sensibilizzazione e supporto alle famiglie vengono considerati strumenti fondamentali per arginare la diffusione di queste ideologie tra i giovanissimi.

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