“Nel giorno in cui come gruppo Lega in consiglio comunale a Genova abbiamo presentato un emendamento alle linee programmatiche della giunta di centrosinistra sui valori dell’amministrazione contro ogni tipo di totalitarismo e sulla ferma condanna dell’amministrazione verso ogni tipo di atto che infanghi la memoria e il ricordo di chi è stato assassinato dall’odio totalitarista, abbiamo dovuto ascoltare le terribili e inaccettabili dichiarazioni del consigliere del Partito Democratico Claudio Chiarotti: ‘A voi fascisti vi abbiamo appeso per i piedi già una volta’.
È sintomo del clima di odio e intolleranza che si respira in Sala Rossa e non solo, in una politica che è sempre più stadio e sempre meno studio e preparazione. Stupisce il fatto che, a parte la richiesta di scuse da parte del sindaco Silvia Salis su sollecito della minoranza di centrodestra, nessuna forza di maggioranza, di quelle che spesso alzano le barricate, sia intervenuta sul tema.
Cosa ancora più grave è il totale silenzio del Partito Democratico. Pensano di lasciar cadere la questione? Pensano che non sia successo nulla?”.
Lo hanno dichiarato oggi i consiglieri comunali Paola Bordilli e Alessio Bevilacqua (Lega) dopo quanto accaduto stamane a Tursi, dove il consigliere del Pd Claudio Chiarotti ha rivolto all’ex assessora e attuale capogruppo di FdI Alessandra Bianchi la frase ‘vi abbiamo appeso per i piedi già una volta’.
E invece no. In aula questa mattina si è verificato un fatto gravissimo e noi come Lega chiediamo formalmente e ufficialmente le dimissioni del consigliere del Pd Chiarotti perché simili atteggiamenti e dichiarazioni non sono degni di occupare un posto in consiglio comunale e, men che meno, di rappresentare la cittadinanza.
Auspichiamo che dopo quanto accaduto e con la presa di distanza da parte del primo cittadino alle parole del consigliere del Pd, martedì prossimo il sindaco accetti il nostro emendamento. Certe parole, in questo momento storico, non devono essere nemmeno pensate”.
“Condanno nella maniera più assoluta – ha aggiunto il deputato genovese e coordinatore ligure di FdI Matteo Rosso – le parole che il consigliere Claudio Chiarotti ha rivolto ad Alessandra Bianchi e con lei a tutta la comunità di Fratelli d’Italia. Frasi che non si possono sentire in un Aula dove anche io, in passato, ho discusso anche animatamente, ma senza mai minacciare nessuno.
Quello che avevamo chiesto oggi non era il riconoscimento politico dell’attivista conservatore Usa Charlie Kirk, ma il riconoscimento, umano, che uccidere una persona perché la pensa in maniera differente da te è sbagliato.
Kirk è morto perché ha difeso e propagandato le sue idee portando avanti la sua battaglia a suon di parole e dibattiti, ma qualcuno ha pensato bene che non si dovesse argomentare, ma sparare per vincere questa guerra.
Purtroppo frasi come questa non fanno bene al dibattito democratico, ma alimentano un clima d’odio e di violenza che speravamo essere relegato nel passato del nostro Paese.
Anche il solo supporre la superiorità morale nei confronti dell’avversario politico, mai nemico, permette che si usino frasi che possono accendere le fantasie di alcuni giustificando, così, il passaggio dalla violenza verbale a quella fisica. E come ha ricordato ieri il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: l’odio moltiplica l’odio e la violenza moltiplica la violenza”.
Proiettile con Bella Ciao. Tursi, Pd a FdI: vi abbiamo già appesi per i piedi una volta