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Genoa–Milan del 5 maggio: primi tre tifosi deferiti per gli scontri del dopopartita

Genoa–Milan del 5 maggio: primi tre tifosi deferiti per gli scontri del dopopartita
Un'auto della polizia locale danneggiata

La Polizia di Genova ha deferito all’Autorità Giudiziaria tre tifosi del Genoa appartenenti alla tifoseria organizzata, ritenuti responsabili di gravi disordini avvenuti il 5 maggio al termine della partita di Serie A Genoa–Milan, giocata allo stadio “Luigi Ferraris”. Le accuse riguardano il porto abusivo di oggetti atti a offendere e violazioni alla normativa sul DASPO.

Blitz notturno degli ultras genoani contro i tifosi del Milan

Intorno alle 23.40, al termine dell’incontro, circa un centinaio di ultras genoani ha messo in atto un’azione violenta all’intersezione tra Corso Aurelio Saffi e via Fiodor, cercando di intercettare i tifosi milanisti in uscita dallo stadio. I facinorosi, molti dei quali travisati e armati di mazze e bastoni, hanno lanciato bottiglie di vetro e artifizi pirotecnici, colpendo anche veicoli delle forze dell’ordine.

Grazie alla pronta reazione del personale di Polizia, schierato per la bonifica preventiva del percorso, l’assalto è stato respinto con una rapida manovra che ha costretto gli ultras alla fuga verso via Rivoli e via Corsica, evitando il contatto diretto con i tifosi ospiti e garantendo il loro deflusso in sicurezza.

Veicoli delle forze dell’ordine danneggiati durante gli scontri

Nel corso degli scontri, una volante della Questura ha subito danni al parabrezza e al cofano, mentre un mezzo della Polizia Locale di Genova è stato colpito e ha riportato lo sfondamento del lunotto posteriore.

Il sopralluogo della Polizia Scientifica ha permesso il recupero e il sequestro di numerosi oggetti atti ad offendere, tra cui aste metalliche, bastoni e materiale pirotecnico.

Perquisite le abitazioni dei tre indagati

Le indagini, coordinate dalla DIGOS e supportate dall’analisi delle immagini video, hanno portato all’identificazione dei primi tre responsabili. Nella giornata di ieri, sono state eseguite perquisizioni domiciliari: in due abitazioni sono stati rinvenuti caschi e capi d’abbigliamento utilizzati negli scontri, prontamente sequestrati.

Gli indagati sono sottoposti a presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva, mentre le indagini della DIGOS proseguono per identificare gli altri partecipanti al blitz.

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