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EcoCentro di Bargone, Muzio: audizione nuovo gestore in Regione

Consigliere regionale Claudio Muzio (FI)

Sarà affrontata in commissione regionale la questione della sopravvenuta impossibilità, per le imprese di manutenzione del verde, di conferire sfalci e potature presso l’EcoCentro di Bargone nel territorio di Casarza Ligure a servizio dei Comuni della Val Petronio.

E’ quanto emerso ieri in consiglio regionale nel corso della discussione dell’interrogazione presentata sul tema dal capogruppo di Forza Italia Claudio Muzio, a cui ha dato risposta l’assessore all’Ambiente Giacomo Giampedrone.

Muzio comunica ha già provveduto a richiedere formalmente al presidente della IV Commissione “Ambiente e Territorio” l’approfondimento della problematica e l’audizione del nuovo gestore del servizio rifiuti in Val Petronio, con l’obiettivo di individuare una soluzione percorribile alla luce delle attuali normative: “Ho già riscontrato la disponibilità degli assessori Giampedrone e Piana, che desidero ringraziare pubblicamente, a portare il tema anche in Conferenza Stato-Regioni”.

“Ricordo che – ha aggiunto Muzio – con l’ingresso del nuovo gestore comprensoriale del servizio rifiuti le ditte di manutenzione del verde che operano in Val Petronio, che in questi anni hanno sempre conferito presso l’EcoCentro, si vedono ora invece costrette, a causa di un’interpretazione restrittiva della normativa nazionale, a portare gli scarti presso un centro privato di Carasco, con un significativo aumento, oltre che dei tempi, anche del costo del servizio, che inevitabilmente lievita anche per gli utenti.

Parliamo di circa 20 imprese che lavorano nel comprensorio della Val Petronio, per un totale di circa 50 addetti. E’ una realtà che ritengo doveroso tutelare.

La convocazione di una o più sedute di Commissione ad hoc avrà anche l’obiettivo di elaborare una proposta da portare in Conferenza Stato-Regioni per mettere un punto fermo a livello nazionale su questo tema e superare l’attuale situazione di paradosso, per cui lo stesso tipo di scarto di manutenzione viene considerato rifiuto urbano se prodotto da un privato e rifiuto speciale se prodotto da una ditta.

E’ una contraddizione presa di mira anche dal documento ‘Ulteriori proposte di semplificazione in materia ambientale’, elaborato dalla commissione per la Semplificazione di Unioncamere in esito ai lavori di un apposito tavolo che ha visto la partecipazione delle principali confederazioni e associazioni del settore.

Il documento chiede di emendare l’attuale normativa, entrata in vigore ad inizio 2021, mettendo nero su bianco in modo chiaro la possibilità, per le imprese di manutenzione del verde, di conferire nei centri di raccolta comunali.

Ricordo infine che, a fronte di un quadro normativo nazionale poco chiaro, le norme di attuazione dell’aggiornamento del Piano regionale dei Rifiuti e delle Bonifiche, approvato in consiglio regionale il 19 luglio 2022, prevedono invece esplicitamente che ‘il rifiuto da manutenzione del verde proveniente da utenze domestiche prodotto da impresa incaricata di tali operazioni potrà pertanto essere conferito al Centro di raccolta comunale’.

Risulta però opportuno, come ha affermato in aula l’assessore Giampedrone, al fine di prevenire eventuali incomprensioni o titubanze da parte dei gestori e dato anche il riparto delle competenze in materia di ambiente, un intervento normativo a livello statale, già proposto da numerose associazioni di categoria e sostenuto anche da Regione Liguria”.