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Carlo Felice, l’ultimo appuntamento della stagione sinfonica con Mozart

Carlo Felice, l'ultimo appuntamento della stagione sinfonica con Mozart
Il Teatro Carlo Felice di Genova

Il maestro Ottavio Dantone dirigerà il 30 aprile alle ore 20 l’Orchestra dell’Opera del Teatro Carlo Felice per un nuovo appuntamento  con il ciclo Mozart l’italiano.

Il Maestro Ottavio Dantone

Andrea Luchesi (1741 Motta di Livenza, oggi in provincia di Treviso), compositore e organista, si stabilizzò  a Bonn, dove fu Maestro di cappella fino al 1801, anno della sua morte. Con l’orchestra di Bonn lavorò in una ricerca musicale sempre raffinata.

Tra i più illustri musicisti con cui collaborò spicca il nome del giovane Ludwig van Beethoven, viola dell’orchestra nei primi anni ’90. Come compositore, Luchesi si dedicò a diversi generi musicali, specialmente alla musica sacra ma anche alla musica strumentale.

La Sinfonia n. 5 in mi maggiore appartiene a un gruppo di sei sinfonie composte prima del 1768, ed è del tutto coerente con il modello sinfonico impiegato anche nelle altre, in tre movimenti. Il genere sinfonia si trovava allora ai propri albori, Luchesi contribuì all’affermazione dello stesso in un periodo nel quale il concerto di matrice barocca ancora prevaleva.

La forma tripartita – Allegro, Andante, Presto – era a quel tempo particolarmente congeniale al discorso sinfonico, dando spazio ad un’articolazione varia ma  coesa e concisa. Lo stile di Luchesi è sorprendentemente avanzato, proprio per quanto riguarda la scrittura orchestrale, equilibrata, brillante e di notevole invenzione tematica.

Le sinfonie K. 550 e K. 551 appartengono, insieme alla K. 543, ad un ciclo di tre sinfonie che Mozart compose nell’estate del 1788, fra i tre più alti capolavori mai composti nel genere sinfonia.

Mozart riusciva a comporre a velocità impressionante, resta stupefacente la sua capacità di produrre tre lavori di tale complessità  in così poco tempo,  considerando che non vennero realizzati su commissione, ma per una possibile prossima esecuzione di cui però non si hanno notizie certe.

La Sinfonia K. 550 si apre con un Molto allegro inquieto e ossessivo in forma sonata. Il primo tema, affidato ai violini, è uno dei più celebri mozartiani.

Il forte contrasto tra temi è messo in risalto da un dialogo incessante tra le parti, che si inseguono fino alla fine della ripresa. Segue un Andante in modalità maggiore dal tono più leggero ma prevalentemente malinconico, quasi in stile galante, in cui il protagonismo tematico è dei legni.

Il Minuetto ha un carattere duro e un’impostazione contrappuntistica assai lontana dal comune andamento danzante, mentre sono il Trio e l’Allegretto del terzo movimento a restituire la consueta nota leggera e frizzante. Infine, l’Allegro assai chiude il cerchio riprendendo l’atmosfera del Molto allegro iniziale, con contrasti ancora più accentuati e un tono più assertivo.

L’intenso e costante patetismo di questa Sinfonia l’avrebbe di lì a pochi anni resa una delle più amate dai compositori della Scuola romantica tedesca.

La Sinfonia K. 551 è l’ultima sinfonia di Mozart; il titolo Jupiter venne attribuito ad inizio Ottocento, probabilmente da un impresario.

Qui il compositore sperimenta l’estensione della forma sonata a tutti e quattro i movimenti, un’idea innovativa che amplia la forma  simbolica della musica strumentale. L’Allegro vivace iniziale, privo di introduzione, attacca con spirito.

Sin dal principio emerge la ricchezza del contrappunto che sarà costante in tutti e quattro i movimenti. Segue l’Andante cantabile, più etereo e sublime, ma non senza ombre e contrasti sorprendenti.

Il Minuetto ha funzione introduttiva al finale, con una speciale attenzione all’aspetto ritmico, quasi marziale. In chiusura, un Molto allegro di tale livello contrappuntistico da somigliare ad una vera e propria fuga.

Il primo tema, un altro tra i più celebri di Mozart, viene elaborato secondo un principio di imitazione, e da esso si sviluppa un vario materiale tematico, a creare una struttura di incredibile complessità fino al trionfo conclusivo in do maggiore.

Con le Sinfonie K. 550 e K. 551 Mozart lasciò una definitiva somma del sinfonismo settecentesco e un punto di partenza, a partire da Beethoven, per una nuova concezione romantica della sinfonia.

Il programma:

ANDREA LUCHESI
Sinfonia n. 5 in mi maggiore WK 4

WOLFGANG AMADEUS MOZART
Sinfonia n. 40 in sol minore K. 550

WOLFGANG AMADEUS MOZART
Sinfonia n. 41 in do maggiore Jupiter K. 551

ELI/P.