“Mancano due giorni al voto che potrebbe determinare una nuova sindaca (o nuovo sindaco) del Comune e della Città metropolitana di Genova, non è ancora stata approvata la nomina da parte del Parlamento del nuovo presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, non crediamo che ci sia l’urgenza di assumere provvedimenti (anche perché il comitato è incompleto) in questo fine settimana da parte del Comitato di gestione dell’Autorità tale da spingere il vice sindaco metropolitano a indicare il proprio rappresentante.
La bulimia dí occupazione di poltrone da parte della destra genovese e ligure espone l’Autorità portuale a diventare oggetto di campagna elettorale quando invece servirebbe una lineare gestione per poter affrontare al meglio le esigenze di tanti lavoratori, operatori e dei cittadini.
La paura di non essere protagonisti delle scelte future ha spinto i rappresentanti della destra ad accelerare e effettuare nomine da weekend.
Il livello di rispetto delle istituzioni e dei cittadini si vede anche da questi atteggiamenti che ne dimostrano la completa assenza da parte della destra che le considera come gestione del potere mentre per noi essere rappresentanti delle Istituzioni vuol dire essere al servizio dei cittadini.
Anche per questo modo di governare la ‘cosa pubblica’, Genova ha voglia di costruire un domani diverso e cambiare radicalmente il proprio futuro.
Lo hanno dichiarato stamane il segretario ligure e genovese del Pd
Davide Natale e Simone D’Angelo, che hanno criticato la decisione del sindaco f.f. della città Metropolitana di Genova Antonio Segalerba di nominare nel “board” dell’Autorità portuale l’avvocato genovese Davide Maresca. Si tratta del fratello dell’assessore comunale uscente Francesco Maresca, che peraltro accetterà l’incarico a titolo gratuito.
“Che si tratti – ha aggiunto il capogruppo regionale del Pd Armando Sanna – del fratello dell’assessore comunale uscente ai Porti o di qualsiasi altro nome ancorché meritevole, la nomina di un membro del Comitato di Gestione dell’AdSP da parte della Città Metropolitana, a 48 ore dal voto e con un mandato ormai scaduto, è l’ennesimo sgarbo istituzionale.
È un atto scomposto e arrogante, che conferma la vera priorità del centrodestra: occupare ogni spazio di potere, senza alcun rispetto per tempi, regole e istituzioni”.
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