“Oggi in consiglio regionale è stato proposto un minuto di silenzio per ricordare le vittime dell’attentato del 7 ottobre in Israele. Abbiamo scelto di uscire dall’aula. Non perché non rispettiamo il dolore delle vittime ma perché consideriamo questo gesto del tutto strumentale e quindi inaccettabile”.
Lo hanno dichiarato stamane i consiglieri regionali Gianni Pastorino (Gruppo Orlando Presidente), Selena Candia e Jan Casella (Alleanza Verdi Sinistra) e Stefano Giordano (Movimento Cinque Stelle) che non hanno partecipato al minuto di silenzio per le 1200 vittime israeliane, in larga parte civili inclusi donne e bambini, uccise durante la strage del 7 ottobre 2023 dai terroristi palestinesi di Hamas.
“Abbiamo sempre definito Hamas – hanno aggiunto gli esponenti delle sinistre – per quello che è: un’organizzazione terrorista. Ma il 7 ottobre ha segnato uno spartiacque. Israele ha utilizzato quell’attentato come giustificazione per intensificare, con una ferocia senza precedenti, una violenza che va avanti da decenni. Bombardamenti, distruzioni, assedi, un genocidio del popolo palestinese sotto gli occhi del mondo.
E allora la domanda è semplice. Perché oggi un minuto di silenzio e non l’anno scorso, non di fronte alle migliaia di civili palestinesi uccisi? Il dolore non può avere due pesi e due misure.
Quando il silenzio diventa un gesto di parte, piegato alla propaganda, non è più memoria né rispetto: è solo strumentalità politica. E noi a questo gioco non ci sto.
Un crimine perpetrato da un regime, quello israeliano, che continua a definirsi democratico. Ma se una democrazia si sente legittimata a sopprimere, discriminare e annientare un popolo intero, allora non è così diversa da un regime autoritario o da un’organizzazione terrorista. Anzi, è ancora più grave: perché tradisce i valori che dice di rappresentare”.
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