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Proiettile con Bella Ciao. Tursi, Pd a FdI: vi abbiamo già appesi per i piedi una volta

Charlie Kirk, l'immagine pubblicata sui social dai movimenti di sinistra "Osa" e "Cambiare rotta"

Odio, intolleranza e frasi violente in aula a Tursi. Vergognoso e gravissimo episodio stamane in consiglio comunale a Genova. La minoranza di centrodestra ha chiesto un minuto di silenzio per commemorare Charlie Kirk, l’attivista americano conservatore ucciso lo scorso 10 settembre in un Campus universitario dello Utah da proiettili con inciso, tra gli altri, lo slogan della sinistra “Bella Ciao”.

La richiesta è stata respinta dalla maggioranza di centrosinistra e i consiglieri del centrodestra hanno comunque commemorato Charlie Kirk ricordandolo anche con cartelli esposti in Sala Rossa con la dicitura: “Prove me wrong” (ossia dimostrami che sbaglio).

Durante l’acceso botta e risposta tra le parti a microfoni spenti, dai banchi della maggioranza il consigliere del Pd Claudio Chiarotti ha urlato all’ex assessora e attuale capogruppo di Fratelli d’Italia Alessandra Bianchi: “Non dire ca…te, vi abbiamo già appesi per i piedi una volta”.

Bianchi, in quel momento, si era appena rivolta alla maggioranza ricordando le frasi scritte sui proiettili che hanno assassinato Kirk. In particolare “Bella ciao” ovvero lo slogan cantato dai sostenitori del centrosinistra quando erano entrati vittoriosi a Tursi dopo le recenti elezioni comunali che hanno proclamato sindaca Silvia Salis.

La seduta è stata poi sospesa, non prima della richiesta di scuse e di dimissioni da parte del consigliere di opposizione ed ex candidato sindaco del centrodestra Pietro Piciocchi, dei consiglieri di FdI e di quelli della Lega.

Chiarotti si è poi scusato per le sue gravissime parole.

“Le scuse a livello personale – ha quindi replicato Bianchi – sono accettabili in quanto mi auguro che quelle del consigliere Chiarotti non siano minacce, ma non possiamo accettare un clima come questo perché ‘l’odio moltiplica l’odio e la violenza moltiplica la violenza’ come ha detto il presidente Sergio Mattarella.

Prendiamo atto che, politicamente, per il sindaco Silvia Salis e per la maggioranza di quest’aula minacciare chi è stato eletto dai cittadini genovesi per rappresentare le sue posizioni politiche è ritenuto ‘accettabile’.

Le scuse del consigliere Chiarotti, non nuovo a questo tipo di affermazioni, dovrebbero quindi essere rivolte all’aula e a tutti i cittadini. Spiace constatare come la violenza delle sue affermazioni, per di più rivolte verso una donna, di fatto non fanno altro che legittimare e alimentare il clima di intolleranza tanto caro alla sinistra nei confronti di chi non è allineato al pensiero unico”.

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