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Flottilla per Gaza: studenti di Genova occupano il rettorato

Flottilla per Gaza: studenti di Genova occupano il rettorato
la webcam su una barca della Flotilla

Presidio a Palazzo Balbi in solidarietà alla Global Sumud Flotilla

In risposta ai recenti presunti attacchi riportati ai danni della Global Sumud Flotilla — una missione umanitaria internazionale diretta a Gaza — un gruppo di studenti del collettivo Cambiare Rotta ha occupato il rettorato dell’Università di Genova in via Balbi 5. Gli studenti hanno allestito un presidio permanente con tende, criticando apertamente la mancata espressione di solidarietà da parte del rettore nei confronti degli attivisti della flottiglia.

Contesto dell’attacco

Nelle scorse ore, due barche della Flotilla, le imbarcazioni Family e Alma, hanno subito presunti attacchi via drone nei pressi del porto di Sidi Bou Said in Tunisia, con incendi a bordo ma nessun ferito. In base alle autorità tunisine, si tratterebbe di incendi accidentali, forse dovuti a colpi di sigaretta; organizzatori e testimoni contano invece fortemente sull’azione deliberata dall’alto. Tra i sostenitori della Flotilla figurano attivisti internazionali come Greta Thunberg, e da tali fatti derivano proteste diffuse, compresa l’occupazione a Genova.

Le rivendicazioni studentesche: mobilitazione massiva e sciopero

Sul posto, gli studenti hanno dichiarato: «Vogliamo rinnovare la promessa nata tra i portuali di Genova: se qualcosa dovesse accadere alla Flotilla, scatterà un’azione corale, dai porti alle università — sarà sciopero generale su scala nazionale». In un videomessaggio accusano il governo italiano di complicità con lo Stato di Israele, condannano le politiche di cooperazione accademica e militare, e invitano alla rottura pubblica di rapporti istituzionali e diplomatici.

La Global Sumud Flotilla: missione e resistenza

La Global Sumud Flotilla è una spedizione di pace e solidarietà composta da oltre 50 imbarcazioni, originata da convogli partiti da Genova, Barcellona, Malaga e Malesia tra fine agosto e inizio settembre. L’obiettivo dichiarato è rompere il blocco navale israeliano su Gaza e portare aiuti umanitari in una delle aree con la più grave crisi umanitaria al mondo. La flottiglia ha già affrontato incidenti e ostacoli, ma gli organizzatori ribadiscono il pieno impegno nel proseguire la missione nonostante i rischi.

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