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Scuole liguri, ok a distributori preservativi ma no assorbenti. Ira di Avs

Capogruppo regionale Selena Candia (Avs)

Via libera ai distributori di preservativi a prezzo calmierato nelle scuole superiori da parte di Regione Liguria, ma no alla distribuzione di assorbenti gratis alle studentesse per ragioni sostanzialmente economiche.

“Ancora una volta – è il duro commento della capogruppo regionale Selena Candia (Avs) – la giunta Bucci ignora i bisogni fondamentali delle donne liguri, respingendo la nostra proposta di sperimentare l’installazione di distributori di assorbenti gratis nelle scuole medie e superiori della nostra regione, perché la povertà mestruale esiste e non riguarda solo paesi lontani e situazioni di marginalità estrema.

Riguarda le ragazze, le nostre studentesse e le loro famiglie. È una proposta semplice ma profondamente innovativa, ma il centrodestra ligure si è mostrato sordo davanti a questi bisogni di primaria importanza.

Dai dati Istat, emerge che il 10% della popolazione vive sotto la soglia di povertà ed è difficile accedere ai beni di prima necessità.

Le mestruazioni non sono un lusso e gli assorbenti non sono un bene accessorio: sono un bene essenziale, come la carta igienica, come l’acqua.

La scuola è il luogo per eccellenza dove tutti e tutte devono convivere in condizioni di uguaglianza, ed è nostro dovere garantire quello che è necessario per fare in modo che l’uguaglianza sia reale e non solo formale. Questa è una misura concreta, non è simbolica o ideologica.

Questo provvedimento è già stato adottato con successo in molte altre realtà europee. La Scozia ha reso gli assorbenti gratuiti in ogni istituzione pubblica. Varie regioni francesi e spagnole hanno adottato misure simili, mentre in Italia si sono avviate sperimentazioni gratuite nelle scuole in Val d’Aosta e in Umbria.

Si tratta di un investimento contenuto e sostenibile, soprattutto se confrontato che i benefici che porta.

Non è un regalo, ma una misura di giustizia sociale e salute pubblica. È un segno di civiltà, che rende visibile un tema rimasto nascosto per troppo tempo. Si normalizza la fisiologia femminile: la nostra società deve smettere di far sentire in imbarazzo le ragazze e le nostre per la propria biologia.

Questa non è una proposta di una parte politica. E’ una misura che parla di diritti, di dignità, di salute. È una proposta che vuole dare un messaggio chiaro: in questa regione la scuola è un luogo sicuro, accogliente e giusto per tutte e tutti. Non costa molto, ma vale moltissimo.

Purtroppo il centrodestra ligure ha respinto anche la nostra proposta di sollecitare l’abbassamento dell’IVA sui prodotti igienici femminili e per l’infanzia dal 10% al 4%, riconoscendoli come beni di prima necessità.

Questa decisione non ci stupisce, perché è in linea con le scelte nazionali della premier Giorgia Meloni, una donna che non promuove politiche a favore delle donne”.