Oltre 150 manifestanti lanciano oggetti contro le forze dell’ordine, otto agenti feriti e indagini Digos per danni a mezzi e privati
Nel pomeriggio di ieri Genova ha vissuto momenti di forte tensione quando una manifestazione indetta da Genova Antifascista ha cercato di avvicinarsi alla sede di Casapound, in via Montevideo, nella zona della Foce, non distante da piazza Alimonda.
Il corteo, partito da piazza delle Americhe con circa 150 persone, è arrivato davanti agli sbarramenti predisposti dalle forze dell’ordine già dal primo pomeriggio, ma non è riuscito a entrare nella proprietà protetta di Casapound.

Il corteo e l’avvicinamento alla sede
Il presidio di protesta è iniziato intorno alle ore 17.30, quando i manifestanti di Genova Antifascista hanno tentato manovre di avvicinamento verso la sede di Casapound. Vista l’alta tensione, le forze dell’ordine avevano eretto sbarramenti su via Odessa e su via Montevideo per proteggere l’ingresso dell’edificio.
Nonostante la chiusura del traffico nella zona, il corteo ha continuato ad avanzare, ma non ha trovato un’apertura per raggiungere direttamente la sede. I manifestanti, alcuni con il volto coperto e indossando caschi, hanno lanciato oggetti verso i reparti schierati, in un’escalation violenta.
I lanci di oggetti e le reazioni della polizia
Secondo le ricostruzioni, il gruppo ha recuperato bottiglie da una campana del vetro, rifiuti da cassonetti rovesciati per strada, cubetti di porfido e tondini in metallo presi da un cantiere privato nelle vicinanze.
A questi si sono aggiunti petardi di grosse dimensioni, fumogeni e altri artifici pirotecnici. I lanci si sono concentrati in particolare contro lo sbarramento di via Odessa, quello più vicino alla sede Casapound.
Le forze dell’ordine, di fronte all’escalation, hanno risposto con gas lacrimogeni per contenere l’avanzata dei manifestanti più aggressivi. Parte della manovra di contenimento ha richiesto anche l’allontanamento protetto dei residenti e dei militanti di Casapound da via Montevideo.

Feriti e mezzi danneggiati
Dall’azione sono emersi danni concreti: otto agenti, tra cui un funzionario di Questura e sei operatori del VI Reparto Mobile di Genova, hanno riportato ferite durante gli scontri. Quattro mezzi scudati del VI Reparto Mobile sono stati danneggiati: gli specchietti retrovisori divelti, alcune griglie di protezione staccate, la carrozzeria deformata e gli pneumatici resi inutilizzabili dai tondini metallici lanciati.
Identificazioni e indagini in corso
Dopo le fasi più violente, la polizia è riuscita a individuare alcuni dei manifestanti più attivi negli attacchi. La Digos ha aperto un’indagine per stabilire le responsabilità sia sui danni a mezzi pubblici che su quelli a proprietà private: molti residenti hanno già presentato denunce per automobili, vetrine di negozi o pareti condominiali danneggiate.
Impatto sulla viabilità e ordine pubblico
La mobilitazione ha avuto un impatto significativo sulla viabilità del quartiere della Foce. Le strade sono rimaste chiuse fino a tarda notte e sono state riaperte solo intorno alle ore 24, dopo la bonifica dell’area dai vetri rotti e dagli oggetti contundenti lanciati durante gli scontri. Contemporaneamente, il dispositivo di sicurezza è rimasto attivo anche dopo il deflusso del corteo, con un potenziato presidio delle “aree sensibili” per evitare possibili ritorsioni tra opposte fazioni.

Contesto politico e manifestazioni precedenti
L’episodio si inserisce in un contesto più ampio di tensioni politiche a Genova, dove la sede di Casapound in via Montevideo è da tempo oggetto di contestazioni da parte dei gruppi antifascisti. Nei mesi precedenti, altre manifestazioni avevano già messo in evidenza la contrapposizione tra attivisti della Rete Genova Antifascista e la polizia, soprattutto nelle aree attorno a piazza Alimonda. La polizia aveva predisposto misure di sicurezza straordinarie già dal mattino, con chiusure del traffico, alari e blindati lungo le vie attorno alla sede di Casapound.
Mobilitazione futura e possibili sviluppi
Al termine della giornata di proteste, Genova Antifascista ha annunciato l’intenzione di continuare la mobilitazione, confermando che potrebbero esserci nuove manifestazioni in futuro. Intanto, le autorità mantengono alto il livello di vigilanza su tutta la zona, anche per prevenire eventuali reazioni dalla parte dei militanti di Casapound.
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