“Snellire la burocrazia in Liguria e riuscire a utilizzare quella parte ‘nobile’ del materiale da scavo, non solo dell’Aurelia bis dell’Imperiese ma anche degli altri numerosi lavori in programma sul territorio, per il ripascimento e l’allungamento delle nostre spiagge.
Un percorso che comporta una maggior tutela per eventuali futuri danni alle passeggiate a mare dovute alle mareggiate e può generare due tipi di risparmi: dai minori costi di trasporto e dall’economia circolare per il riutilizzo del materiale.
Inoltre, tale materiale si potrebbe utilizzare pure per alcuni tratti legati alla ciclovia tirrenica”.
Lo ha dichiarato il consigliere regionale della Lega e presidente della III commissione Attività produttive Armando Biasi.
“In tal senso – ha aggiunto Biasi – ho presentato un’interrogazione in Regione Liguria al fine di sapere se sia stata prescritta l’analisi chimico-fisica delle terre e delle rocce da scavo gestite in regime di sottoprodotto, dell’Aurelia bis e di altre opere, per accertarne la compatibilità con le caratteristiche dei liotipi presenti nelle spiagge dei Comuni di Imperia, tenuto conto che il materiale da scavo, anche di gallerie, può essere riutilizzato a determinate condizioni per reinterri, riempimenti, rimodellazione e rilevati.
Ricordo che un materiale prodotto dallo scavo con fresa puntuale con una buona curva granulometrica e sottoposto a ulteriore frantumazione e vagliatura può essere utilizzato per il ripascimento delle spiagge, naturalmente a seconda delle caratteristiche chimico-fisiche.
Nel caso dell’Aurelia bis è stato rilevato che il quantitativo di materiali di scavo in esubero è di 720.985 metri cubi e, di tale quantitativo, 683.756 metri cubi saranno gestiti in regime di sottoprodotto”.