Scontro in aula sulle nuove tariffe Amt
Seduta ad alta tensione ieri sera a Palazzo Tursi, sede del Consiglio Comunale di Genova. Al centro della discussione, la delibera sulle nuove tariffe Amt, tema che ha infiammato il dibattito politico nelle ultime settimane. Pietro Piciocchi di Vince Genova ha chiesto la sospensione delle nuove tariffe Amt ma l’ordine del giorno è stato considerato non accoglibile perché non attinente alla delibera di variazione di bilancio. I consiglieri della Lega Paola Bordilli e Alessio Bevilacqua hanno presentato tre ordini del giorno per chiedere la sospensione dell’efficacia delle nuove tariffe, ritenute troppo penalizzanti per i cittadini.
La proposta ha innescato un acceso confronto in aula, con una discussione che si è presto spostata sul piano procedurale, riguardante le modalità di presentazione degli ordini del giorno. Tra le voci più determinate nel difendere la propria posizione, proprio la consigliera Bordilli, che ha avuto un lungo scambio con il presidente del Consiglio Comunale Claudio Villa.
L’espulsione della consigliera Bordilli e la protesta dell’opposizione
Dopo un serrato botta e risposta, il presidente Villa ha invitato la consigliera Bordilli a lasciare l’aula, richiesta alla quale la rappresentante della Lega si è opposta. A quel punto, il presidente ha chiesto l’intervento prima degli uscieri e poi della Polizia Locale per far rispettare la disposizione. La seduta è stata temporaneamente sospesa per consentire il ripristino dell’ordine.
Alla ripresa dei lavori, l’opposizione ha deciso di abbandonare l’aula in segno di solidarietà con la consigliera Bordilli. Il consigliere leghista Alessio Bevilacqua, inoltre, ha ritirato la propria firma da tre ordini del giorno presentati insieme alla collega, determinandone così la decadenza.
La reazione dell’opposizione: “Atto autoritario e inaccettabile”
Poche ore dopo l’episodio, i gruppi di opposizione hanno diffuso una nota congiunta, definendo quanto accaduto “un atto autoritario e sproporzionato”. “Un gesto di buon senso e di normale dialettica politica – si legge nella nota – si è così trasformato in un atto che mina il rispetto delle regole democratiche all’interno dell’aula consiliare. La maggioranza, invece di accettare un confronto trasparente su un tema che tocca direttamente le tasche dei cittadini, ha preferito ricorrere alla forza e all’espulsione di una consigliera, per di più una donna, scelta che riteniamo gravissima e inaccettabile.”
I gruppi di minoranza hanno infine chiesto “le dimissioni immediate del presidente del Consiglio Comunale Claudio Villa”, accusandolo di “incapacità nel garantire equilibrio, rispetto e imparzialità nella gestione dei lavori del Consiglio”.
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