Lo spettacolo “tout public” (in francese “per tutto il pubblico”) è quello pensato per essere apprezzato da un pubblico che include sia bambini che adulti. La sua caratteristica infatti è quella di avere un “doppio livello di lettura”, ovvero una trama o dei temi adeguati per i più piccoli, ma che allo stesso tempo contengono elementi più complessi o stratificati per coinvolgere e interessare anche gli spettatori adulti.
Ieri, sabato 25 ottobre, il Teatro Modena era pieno per la messa in scena di uno spettacolo di questo tipo, che ha aperto la rassegna dedicata alle famiglie con bambine e bambini. A dire il vero però, numericamente parlando, si contavano più adulti che bambini, ma questo forse dipende dalla bassa natalità e l’invecchiamento della popolazione che purtroppo ammorba il nostro paese da anni.

Oh Oh, questo il titolo, è un riuscitissimo lavoro della compagnia svizzera Baccalà che, da oltre venti anni incanta il pubblico di tutto il mondo, vantando tanti premi internazionali, tra cui il Premio del pubblico, Festival des arts burlesques, Saint Etienne (2014) e il Premio Cirque du Soleil – Festival Du Cirque de Demain, Parigi (2009). Un lavoro che si iscrive nella tradizione del clown, rinnovandola senza stravolgerla.
In scena due soli personaggi forti ed incerti allo stesso tempo. Due amici, due fidanzati, chissà…due caratteri dallo stato d’animo errante ed ingenuo con i quali la compagnia indaga le dinamiche clownesche dell’essere umano per penetrare nel suo intimo. Lei, dall’aspetto che ricorda Pippi Calzelunghe, la protagonista di libri e serie televisive, creata dalla scrittrice svedese Astrid Lindgren, appare più scaltra e sicura del compagno anche nei giochi di prestigio. E’ lei che riesce a togliersi il cappotto più velocemente prendendo in giro lui. E’ lei che gioca sulla scala di corda con quell’abilità da funambolo che incanta, mista alla malizia di Pippi Calzelunghe che porta sempre gli amici a scoprire le meraviglie della vita. Lui, più ingenuo, la segue, si mette in competizione, le fa regali, le vuole bene in silenzio.
Oh Oh è un momento della vita del duo, un passaggio occasionale, una caduta libera dall’alto per posarsi sul palcoscenico trovato quasi per caso. Non c’è bisogno di parole per questo tipo di intesa, bastano i gesti, gli sguardi, le facce che deformano il viso . L’utilizzo della mimica non necessita d’altro. E’ pieno, denso, impregnato di significati. Attraverso il corpo i due personaggi si esprimono, scoprono, si trasformano. Il supporto della fisarmonica suonata da lei e della tromba da lui potenzia lo spettacolo verso la fine arricchendolo senza mutarlo.
Bravissimi Camilla Pessi e Simone Fassari, due artisti che dopo aver frequentato insieme la Scuola Teatro Dimitri in Svizzera si sono rincontrati nel 2004 quando Camilla ha raggiunto Simone per sostituire la sua precedente partner . Un’occasione che li ha ritrovati insieme creando quella complicità artistica e umana che abbiamo visto funzionare in modo eccezionale. Insieme hanno perfezionato le caratteristiche e le tecniche dei loro personaggi fino a creare il repertorio artistico con il quale hanno girato e girano il mondo.
La rassegna Sabato a teatro che si realizza con il rinnovato sostegno di Gruppo Cambiaso Risso, prosegue l’8 novembre al Teatro Duse con Cenerentola 301, rilettura in chiave femminista della celebre fiaba di Perrault, con attori, marionette e pupazzi. Francesca Camponero
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