“Preoccupa il caso di Mohammad Hannoun, il presidente dell’Associazione dei palestinesi in Italia, che inneggia ad Hamas nella pubblica piazza.
Un personaggio vicino alla sinistra nostrana, che pare essere anche Imam di Genova, comparso alla guida di una manifestazione Pro-Pal a Milano, fomentando la folla e facendo propaganda antisemita.
Presenteremo un’interrogazione sulla vicenda. E’ infatti importante fare chiarezza su questo individuo, probabilmente vicino a frange violente legate ad Hamas, per valutarne anche l’espulsione”.
Lo ha dichiarato ieri la senatrice spezzina della Lega Stefania Pucciarelli.
Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Tempo, Mohammad Hannoun, architetto da anni trapiantato a Genova e “attenzionato” dalla Digos genovese, è ritenuto dal Dipartimento del tesoro degli Stati Uniti d’America la propaggine di Hamas in Italia che, con quelle che negli Usa ritengono finte associazioni caritatevoli, avrebbe finanziato anche l’ala militare di Hamas.
L’islamico e genovese d’adozione ha sempre negato, senza però mai discostarsi da quella che definisce una sorta di “simpatia” per Hamas.
Con Hannoun sono andati in “missione umanitaria” in Libano, Sud della Turchia e Siria la pentastellata Stefania Ascari e l’ex grillino Alessandro Di Battista, ma è stato fotografato anche accanto a Laura Boldrini e Marco Furfaro del Pd, all’europarlamentare del M5S Gaetano Pedullà e a uno dei leader di Avs Nicola Fratoianni.
Sabato dalla piazza organizzata a Milano dall’Associazione dei palestinesi in Italia (Api) che presiede, in riferimento al conflitto fra Israele e i terroristi di Hamas e alle uccisioni in piazza di palestinesi dopo l’accordo di pace di Trump, Hannoun ha in sostanza dichiarato: “Tutte le rivoluzioni del mondo hanno le loro leggi. Chi uccide va ucciso. I collaborazionisti vanno uccisi. Oggi l’Occidente piange questi criminali, dicono che i palestinesi hanno ucciso poveri ragazzi, ma chi lo dice che sono poveri ragazzi?”.
Ricordiamo che i conti dell’onlus Abspp (Associazione benefica di solidarietà con il popolo palestinese) erano stati congelati per transazioni sospette, con tanto di segnalazione all’Antiriciclaggio. Il sospetto era che, in realtà, i fondi servissero per finanziare l’organizzazione terroristica Hamas.
Le attività sospette, tra le altre cose, sarebbero consistite nella “massiccia movimentazione di contante e nell’invio di provviste economiche a soggetti non censiti in Palestina e ad altri inseriti nelle black list delle banche dati europee”.
E qui era entrato in gioco Hamas, con tanto di foto che vede lo stesso Hannoun, insieme a Abu Osama al-Kurd, ministro dell’organizzazione recentemente scomparso. E ancora, immagini di ampio sostegno ad Ahmad Yassin, fondatore di Hamas.
L’inchiesta della Procura di Genova denominata “Collette del terrore”, però, si è conclusa in sostanza con un nulla di fatto. Secondo gli inquirenti anche per la mancanza di elementi verificabili in territorio palestinese.