L’inizio della vendemmia a Morego
Un aperitivo campestre nella vigna di Morego, ospiti del Marchese Giacomo Cattaneo Adorno, ha inaugurato la vendemmia 2025. L’occasione, come da tradizione, è stata una bicchierata informale tra amici, esperti e sommelier, che hanno raccontato la storia e le peculiarità dei vitigni coltivati sulle colline genovesi.
Le radici storiche della famiglia Cattaneo Adorno
La famiglia Cattaneo Adorno è tra le più antiche di Genova e nei suoi archivi, che risalgono al Medioevo, sono conservati documenti e contabilità che testimoniano la lunga tradizione agricola. Già in quelle carte emergeva l’interesse per il vino prodotto con passione nel Monferrato, nell’Oltrepò Pavese e sulle colline del Genovesato.
È proprio qui che, nei primi dell’Ottocento, l’uva Bosco – oggi alla base di celebri vini liguri come il Bianco di Coronata e il Bianco delle Cinque Terre – fu selezionata da una mutazione in bianco della Barbera, più resistente della Bianchetta e del Vermentino.

La rinascita dei vigneti di Morego
Dopo la rapida industrializzazione della Val Polcevera, molti vigneti furono riconvertiti a bosco. Solo nel 2016 maturò la decisione di recuperare le vigne di Morego, in un anfiteatro verde accanto all’Istituto Italiano di Tecnologia.
Oggi l’azienda coltiva 3,8 ettari a Morego e 3 a Serra Riccò, con terreni e caratteristiche molto differenti. A Morego, nella zona del Bianco di Coronata, le vigne a 150 metri di quota godono di esposizione a sud-est e di brezze marine, su suoli acidi e ricchi di quarzo, basalti e ardesie. Qui sono stati piantati Bosco, Vermentino (in cloni toscani e corsi) e Albarola.
A Serra Riccò invece prevalgono terreni argillosi e ricchi di sostanza organica, ideali per la Bianchetta genovese, recuperata dopo un lavoro di due anni di selezione delle marze nei vecchi vigneti locali.
Il legame con Coronata e la storia di Genova
«Coronata è la storia di Genova e della Repubblica – spiega il Marchese Giacomo Cattaneo Adorno –. Abbiamo documenti scritti a mano che ne parlano, e persino Stendhal cita questo vino nel suo viaggio in Italia. È stato il vino del porto, il vino dei camalli, ma anche quello preferito da Veronelli che gli ha dedicato molte pagine. La Bianchetta invece è Genova stessa: nasce qui, delicata e fresca, recuperata grazie alla passione dei piccoli viticoltori».
Oggi i vini della famiglia Cattaneo Adorno vengono apprezzati in Italia e all’estero, anche se la distribuzione internazionale è ancora contenuta: «La Liguria è una gemma nascosta – prosegue il Marchese –. Chi viene a Genova vuole assaporare i sapori autentici: non solo il pesto, ma anche i nostri vini autoctoni».
Un brindisi per la vendemmia 2025
Il Marchese ha accolto amici e appassionati tra i filari per festeggiare l’avvio della raccolta: «Oggi è il primo giorno di vendemmia e ho invitato qualche amico a bere un bicchiere insieme. È una vendemmia buona: tanto sole, molta acqua, la produzione sarà abbondante. Siamo convinti che sarà un’ottima annata».
La voce del sommelier: tra Bianchetta e Coronata
A raccontare i vini è intervenuta anche Claudia Paracchini, sommelier, che ha sottolineato il valore del rituale dell’aperitivo in vigna: «Il primo giorno di vendemmia dura più giorni ed è speciale. A Villa Cambiaso produciamo Bianchetta, Coronata, Vermentino e Pigato, quattro vini, vini bianchi con storie differenti che accompagnano perfettamente la cucina ligure.
«Ti parlo di due super autoctoni della nostra zona, del genovesato, che sono la Bianchetta e il Coronata. La Bianchetta super autoctono, vitigno bacca bianca, è stato recuperato dopo decenni in cui stava un pochino sparendo, sebbene nell’antichità fosse veramente conosciuto e molto famoso e molto bevuto. Lui (il Marchese) l’ha recuperato da delle marze proprio da tanti privati che ancora la coltivavano e lo abbiamo prodotto in purezza. E’ molto bevibile, molto fresco, molto fine, con delle note floreali di frutta bianca. Si accompagna benissimo sia come aperitivo che a tutto pasto, quindi a bordo piscina, fronte mare, una serata estiva e perché no anche d’inverno con un gruppo di amici.
L’altro super autoctono è il Coronata. Quello di Villa Cambiaso si chiama o Cônâ ed è un uvaggio, possiamo usare il termine un po’ più trendy, blend, di Vermentino, Bosco e Albarola.
Diciamo che le proporzioni sono differenti a seconda dell’annata, ma principalmente Vermentino.
Il bosco gli dà un pochino più di profumo e l’Albarola un pochino più di corpo. Coronata è proprio una zona di Genova Coronata. In realtà deriva da “columnata” perché nell’antichità i vini di pregio crescevano intorno a una colonna che poteva essere una bizantina, corinzia, quel che vuoi.
E poi s arrampicavano sul porticato. Da lì è nata e poi, in genovese un po’ più in gergo, in slang, è diventato Coronata».
Internet: https://www.villacambiasowine.it/
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