Home Cronaca Cronaca Genova

Furti nelle case, sgominata banda composta da albanesi e donne italiane

Un furto in una casa

Si trattava di giovani piuttosto atletici e caparbi. In un appartamento hanno tentato il furto ben 10 volte

Ieri la Polizia ha arrestato, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Genova, sei persone ritenute responsabili di numerosi furti nelle case commessi a Genova nel 2019.

L’indagine, coordinata dalla locale Procura della Repubblica e avviata dalla Squadra Mobile in seguito a diversi furti in appartamento commessi con il medesimo modus operandi, ha consentito di accertare la responsabilità di tre donne italiane, M.C., R.M.T. e V.A., e tre uomini albanesi, S.K, A.Z. e K.Z.

In particolare è stato accertato che le tre donne (tutte destinatarie della misura cautelare degli arresti domiciliari) offrivano supporto logistico ai tre uomini (destinatari, questi ultimi, della misura della custodia cautelare in carcere), occupandosi a turno del loro trasporto in occasione dei furti. Inoltre la presenza in auto delle donne, che in alcuni casi erano anche legate sentimentalmente ai correi, consentiva al gruppo criminale di risultare meno sospetto e diminuiva il rischio di controlli da parte delle Forze di Polizia.

I giovani albanesi, sfruttando doti atletiche certamente non comuni, scavalcavano i cancelli posti a protezione delle case o si arrampicavano per raggiungere i piani più alti, dove forzavano finestre e serrande per entrare negli appartamenti che poi razziavano, portando via ciò che potevano.

Il gruppo, peraltro, si dimostrava particolarmente ostinato nel raggiungimento degli obiettivi: secondo quanto emerso nel corso dell’indagine i malviventi, attirati da una casa che volevano derubare, avevano tentato di entrare addirittura dieci volte.

Riusciti infine nel loro intento, i malfattori avevano mostrato un solo rimpianto: non aver sottratto anche delle uova di Pasqua da portare ad una delle donne del gruppo.

L’attività d’indagine veniva condotta attraverso numerosi pedinamenti e servizi di appostamento, nonché tramite attività di intercettazione, che peraltro consentivano già nell’aprile 2019 arrestare alcuni degli indagati in flagranza di reato, dopo la commissione di un furto in abitazione.

La refurtiva recuperata è stata tutta riconsegnata ai legittimi proprietari.