“Bene che Palazzo Ducale, luogo di cultura e sapere per tutti, non sia megafono di ‘fake news’ dei ProPal di sinistra.
Come giustamente indicato dalla Comunità ebraica genovese e dall’ex candidato sindaco del Pd Ariel dello Strologo, la presenza di Francesca Albanese a un evento in programma proprio domani, anniversario della strage dei terroristi palestinesi di Hamas, sarebbe stata a dir poco inopportuna e in ogni caso va stigmatizzata con grande fermezza.
Non si può parlare bene o ‘dimenticarsi’ del 7 ottobre 2023, ma bisogna esprimere condanna”.
Lo hanno dichiarato oggi il consigliere regionale delegato allo Sviluppo economico Alessio Piana, il capogruppo regionale Sara Foscolo e il presidente della III commissione regionale Attività produttive Armando Biasi (Lega) in merito all’incontro dei ProPal in programma alle 20 di domani, 7 ottobre, spostato da Palazzo Ducale ai Giardini Luzzati.
“In particolare, tra le altre cose – hanno aggiunto i consiglieri regionali della Lega – la relatrice dell’Onu pro palestinesi, che veicola idee antisemite, ha anche contribuito alla diffusione di ‘fake news’ sulla vendita di armi a Israele da parte di Leonardo, quando perfino l’amministratore delegato ed ex ministro Roberto Cingolani ha ben spiegato che l’azienda non le vende più da quando si è iniziato il conflitto.
Inoltre, alcuni giorni fa, ha duramente criticato e umiliato il sindaco di Reggio Emilia Marco Massari perché ha correttamente ribadito che la liberazione degli ostaggi è condizione necessaria per avviare il processo di pace.
Spiace poi constatare che all’evento, spostato da Palazzo Ducale ai Giardini Luzzati, partecipi Anpi, organizzazione scesa ieri in piazza insieme a coloro che hanno esposto il vergognoso e inaccettabile striscione: “7 ottobre, giornata della Resistenza palestinese”.
Pertanto, se il sindaco di Genova Silvia Salis è davvero schierata per la pace e la non violenza allora eviti di partecipare all’incontro con Francesca Albanese perché è divisivo e non è a favore della pace, che si sta per avvicinare soltanto grazie al grande impegno e proficuo lavoro del presidente Usa Donald Trump.
Se però deciderà di non rinunciare, chiediamo a Salis di avere il coraggio di ribadire in faccia alla relatrice dell’Onu che l’immediata liberazione degli ostaggi è condizione necessaria per avviare il processo di pace e che la Città di Genova è amica anche del popolo israeliano, attaccato dai terroristi palestinesi di Hamas e da anni in prima linea per difendere la democrazia in Medio Oriente”.
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