Lo scorso metà luglio due rappresentanti dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada hanno effettuato un “blitz” in alcune farmacie del Savonese che vendono ed espongono sugli scaffali, accanto ad articoli farmaceutici, vino e superalcolici, con il proposito di richiamare l’attenzione pubblica sui rischi connessi all’abuso di alcol, soprattutto alla guida.
Un tipo di vendita lecita, sulla cui opportunità, però, gli esponenti dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada sono intervenuti segnalando tre farmacie a Cairo Montenotte, Spotorno e Savona, facendo scoppiare il caso sui media e sui social network.
Ieri i responsabili dell’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Savona hanno precisato che “tale pratica pare lecita e quindi (fatto salvo ogni ulteriore approfondimento normativo) l’Ordine non può, allo stato attuale, ostacolare o inibire il diritto positivo della libertà di impresa, onde evitare sanzioni dall’Antitrust.
Dal punto di vista deontologico, la vicenda sarà valutata dal Consiglio direttivo in sede disciplinare, essendo già state avviate le procedure previste dalla normativa vigente, precisando in ogni caso che qualsivoglia provvedimento disciplinare dovrebbe essere emesso solo a fronte di comportamenti realmente previsti dalle norme come lesivi oppure illeciti, non potendosi sanzionare condotte che, seppur opinabili, risultino essere autorizzate, consentite e svolte in osservanza delle leggi vigenti.
Ovviamente, laddove dovessero pervenire da parte della Polizia locale o di altre autorità pubbliche verbali, atti o elementi idonei a dimostrare che nelle Farmacie siano state commesse violazioni, contingenza che al momento non si è verificata, sarà cura dell’Ordine assumere i confacenti provvedimenti”.
La commercializzazione di vino o altre bevande da enoteca appare quindi una prassi lecita e consentita dalla legge. Altra cosa, invece, è l’opportunità della vendita e dell’esposizione delle bottiglie di vino accanto ad articoli farmaceutici.