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Museo del Risorgimento di Genova, inaugurata la nuova Sala dell’Inno

Museo del Risorgimento di Genova, inaugurata la nuova Sala dell’Inno
La Sala dell'Inno nel Museo del Risorgimento

Un ambiente multimediale e inclusivo celebra l’Inno di Mameli e apre il percorso verso il riallestimento completo del museo, previsto per giugno 2026

Il Museo del Risorgimento di Genova ha inaugurato la nuova Sala dell’Inno, un ambiente completamente immersivo dedicato al Canto degli Italiani, aperto al pubblico in occasione delle Giornate Mameliane. La scelta del 10 dicembre non è casuale: la data richiama l’esecuzione storica del 1847 al Santuario di Oregina, quando l’Inno di Mameli fu suonato per la prima volta. Nel luogo che custodisce il manoscritto autografo dell’autore, la città celebra così il legame che le è valso il titolo di “Città dell’Inno Nazionale”.

La nuova sala introduce un allestimento multisensoriale che combina vista, udito e tatto. Il manoscritto originale diventa il fulcro di un percorso emozionale e accessibile a tutti, grazie a soluzioni tecnologiche che facilitano la fruizione anche a persone con disabilità. L’obiettivo è avvicinare nuovi pubblici alla storia risorgimentale attraverso un linguaggio contemporaneo, in grado di coinvolgere visitatori di ogni età.

La presentazione della sala

Un progetto inclusivo che rinnova l’identità del Museo

La Sala dell’Inno rappresenta un tassello centrale del più ampio progetto di rinnovamento che, sostenuto da Fondazione Carige e Fondazione Compagnia di San Paolo, porterà al riallestimento completo del Museo entro giugno 2026. Il percorso è frutto di una sperimentazione avviata nel 2024 insieme al Comune di Genova, all’Università di Genova e all’Ufficio Scolastico Regionale per la Liguria, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio storico attraverso strumenti innovativi e una maggiore accessibilità.

L’assessore alla Cultura Giacomo Montanari ha sottolineato come questo intervento si inserisca in una strategia di rilancio che riporta il Museo del Risorgimento al centro della vita culturale genovese. A partire dal 2025, per facilitare la partecipazione del pubblico e potenziare la vocazione didattica della struttura, il Museo sarà visitabile gratuitamente.

Fondazione Carige e Fondazione Compagnia di San Paolo hanno rimarcato il valore educativo e identitario del progetto, evidenziando come l’innovazione tecnologica applicata al racconto del Risorgimento rappresenti un investimento sulla memoria storica e sulla capacità dei musei di dialogare con le nuove generazioni.

Nuovo logo e identità visiva: la centralità della Casa Mazzini

Contestualmente all’inaugurazione, il Museo ha presentato tre novità significative che anticipano la sua futura trasformazione. La prima riguarda il nuovo logo, nato dalla collaborazione con l’Accademia Ligustica di Belle Arti. Il progetto grafico firmato da Erica Ghiorzo mette in primo piano la casa natale di Giuseppe Mazzini, elemento distintivo e unico nel panorama museale nazionale. La firma autografa del pensatore ispira il font scelto per il nome, mentre la palette cromatica aggiorna l’immagine complessiva del Museo rendendola più riconoscibile e contemporanea.

Il manoscritto

Riallestimento dell’appartamento mazziniano

Il secondo intervento riguarda il riallestimento dell’appartamento mazziniano, reso possibile grazie al Comitato nazionale per le celebrazioni del 150° anniversario della morte di Giuseppe Mazzini e alla collaborazione tra numerose istituzioni italiane, tra cui il Comune di Genova, l’Università di Genova, la Scuola Normale Superiore di Pisa e il Museo Centrale del Risorgimento. Il nuovo percorso valorizza gli ambienti in cui Mazzini nacque e si formò, restituendo una narrazione più coerente e documentata della sua vita e del contesto genovese dell’epoca.

Verso il Museo del Risorgimento del futuro

La terza novità riguarda la prospettiva futura: il progetto di riallestimento generale che sarà inaugurato nel giugno 2026 nell’ambito del Protocollo Quadro 2024-2027 tra Fondazione Compagnia di San Paolo e Comune di Genova. I rendering già presentati mostrano un percorso espositivo rinnovato, organizzato cronologicamente e pensato per offrire un’esperienza coinvolgente, accessibile e in dialogo costante con la comunità. Il team scientifico del Museo – composto da Massimo Angelini, Tiziana Ciresola e Andreana Serra – guida i vari interventi, con progettazioni curate da Umberto Saraceni per la Sala dell’Inno, Elio Micco per l’appartamento di Mazzini e Corrado Anselmi per il nuovo allestimento complessivo.

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