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Crisi Giglio Bagnara, 29 posti a rischio e nessuna ricollocazione: richiesta urgente di incontro

Crisi Giglio Bagnara, 29 posti a rischio e nessuna ricollocazione: richiesta urgente di incontro
Giglio Bagnara in via Sestri

Liquidazione volontaria e vertenza occupazionale aperta

Dopo oltre 150 anni di storia, il grande magazzino al dettaglio Giglio Bagnara di Genova di via Sestri 46 a Sestri Ponente, ha annunciato l’avvio della liquidazione volontaria, puntando alla chiusura entro fine 2025.

Il provvedimento, che per il pubblico vede la data ultima del 15 novembre 2025, si traduce in una gravissima vertenza occupazionale: secondo il sindacato, sono circa 29 i posti di lavoro a rischio.
Durante gli incontri tra azienda e sindacati è emersa la mancanza di concrete possibilità di ricollocazione del personale, aggravando la condizione dei lavoratori coinvolti.

Il ruolo del sindacato e la richiesta di un tavolo con il Comune

La Filcams CGIL Genova ha ribadito l’urgenza di aprire un tavolo istituzionale con il Comune di Genova per affrontare la vertenza e garantire strumenti di sostegno. «Occorre salvaguardare reddito e occupazione – dichiara Fabio Piccini, segretario di Filcams CGIL Genova – e attivare politiche concrete per evitare che la chiusura di un’attività storica svuoti il tessuto commerciale del quartiere».
L’appello include anche la necessità di prevenire il progressivo impoverimento del commercio al dettaglio e di preservare la funzione sociale ed economica delle realtà storiche.

Le cause della crisi e il contesto del commercio tradizionale

L’Amministratore delegato dell’azienda, Enrico Montolivo, segnala difficoltà strutturali che vanno oltre l’azienda stessa: calo dei consumi, evoluzione del commercio verso l’e-commerce, e le ricadute sul modello del grande magazzino tradizionale.
Il caso di Giglio Bagnara diventa simbolo di una crisi più ampia che investe il settore della moda e del commercio al dettaglio: perdita di posti di lavoro, chiusura di punti vendita storici, fragilità del tessuto commerciale urbano.

Cosa chiedono i lavoratori e quali prospettive?

Tra le richieste principali dei rappresentanti sindacali: attivazione immediata di strumenti di tutela del reddito, quale la mobilità o l’adempimento della NASpI, in attesa di soluzioni alternative; supporto pubblico per la ricerca di un investitore disposto a rilanciare l’attività o a subentrarle; politiche comunali di rigenerazione commerciale del quartiere di Sestri Ponente e del comparto retail in crisi.

Il sindacato auspica che il tavolo con le istituzioni porti a un accordo quadro che accompagni i lavoratori verso nuove opportunità occupazionali o forme di sostegno sociale.

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