Il presidente della Regione Liguria Marco Bucci manifesta solidarietà ai dipendenti in sciopero e ribadisce l’impegno per una soluzione industriale che ridia centralità allo stabilimento di Cornigliano
Il presidente della Regione Liguria, Marco Bucci, si è recato questa mattina presso il presidio dei lavoratori in sciopero dell’ex Ilva di Cornigliano, ribadendo un sostegno istituzionale forte e concreto. Con parole di solidarietà, Bucci ha affermato che Regione Liguria, insieme al Piemonte, si schiera dalla parte dei lavoratori perché “la città e la fabbrica sono due volti della stessa storia”. Ha sottolineato come l’obiettivo principale sia trovare una soluzione che salvaguardi sia i posti di lavoro sia la produzione a Genova.
Bucci ha sottolineato che la latta prodotta a Cornigliano è di alta qualità e che non ha senso importarla dall’estero quando esiste un impianto italiano capace di realizzarla. Secondo lui, quello di Cornigliano non è un sito destinato a chiudere ma può e deve continuare ad operare. Tuttavia, ha anche evidenziato una criticità strutturale: la dipendenza della produzione da Taranto. “Se a Taranto non si vogliono più realizzare certi prodotti — ha detto — dobbiamo valutare l’ipotesi di produrli qui a Genova o cercare collegamenti alternativi”.
Il nodo della vendita e la strategia regionale
Bucci ha annunciato che sono in corso trattative con il Governo su più fronti, perché uno scenario di vendita unica dell’intero gruppo non appare più l’unica strada percorribile. Alcuni potenziali compratori hanno infatti posto condizioni considerate “non favorevoli” per Genova. Per questo, la Regione Liguria non esclude la possibilità di una vendita separata delle parti aziendali, pur continuando a tenere aperta la trattativa per un accordo integrato.
Dal canto suo, Bucci si dichiara disposto a lavorare su entrambe le opzioni: la ricomposizione unitaria dell’azienda ma anche la dismissione frazionata, con l’obiettivo di garantire investimenti e continuità produttiva nello stabilimento ligure.
Pressioni tecniche e prospettive industriali su Cornigliano
La questione dello stabilimento di Cornigliano non è semplicemente occupazionale: riguarda anche la strategia industriale futura. Regione Liguria, tra l’altro, punta con decisione allo sviluppo di un forno elettrico a Cornigliano, in coerenza con un piano di decarbonizzazione che Bucci appoggia con convinzione. Secondo il consigliere regionale Alessio Piana, questa tecnologia può garantire una siderurgia moderna, meno inquinante e compatibile con il contesto urbano della città.
La bozza del piano di decarbonizzazione presentata dal Governo prevede una capacità produttiva significativa per questo forno elettrico, stima che Regione Liguria interpreta come un segnale forte del suo ruolo strategico nella siderurgia nazionale.
La crisi produttiva e il bilancio degli stabilimenti
Dietro allo sciopero c’è una crisi produttiva reale: secondo la FIOM-CGIL, gli ordini da Taranto verso Genova e Novi Ligure verrebbero ridotti drasticamente. Il direttore generale di Acciaierie d’Italia, Maurizio Saitta, ha dichiarato che gli impianti di Cornigliano stanno oggi lavorando attorno al 70% della capacità potenziale, dopo un recupero rispetto allo stato iniziale.
In parallelo, i sindacati denunciano un calo nella produzione di zincato e banda stagnata: secondo i dati della FIM CISL Liguria, nel 2023 la produzione è molto al di sotto delle potenzialità dello stabilimento.
L’uso strategico delle aree di Cornigliano
Secondo il direttore generale Saitta, tutte le aree dell’impianto di Cornigliano sono ancora utili e strategiche per la produzione siderurgica futura. Ci sono timori, invece, su interessi di operatori logistici che potrebbero voler riconvertire parte del sito per altri usi non industriali.
Da parte regionale, invece, c’è un fronte compatto che punta sul rilancio della latta (sola produzione italiana di banda stagnata), sull’energia elettrica e sulla sostenibilità ambientale.
Questo rilancio industriale passa anche per investimenti in tecnologie moderne e su un modello produttivo più pulito.
Il dialogo istituzionale
Parallelamente al dialogo con i lavoratori, la Regione Liguria mantiene strette relazioni con il Governo nazionale. Il Ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha incontrato sia il presidente Bucci sia la sindaca di Genova Silvia Salis per definire le strategie legate all’Accordo di Programma, al rilancio produttivo e alla decarbonizzazione del sito di Cornigliano.
Inoltre, il vicepresidente del Consiglio regionale Armando Sanna ha dichiarato che l’accordo tra Invitalia e ArcelorMittal può essere un’opportunità, ma ha sottolineato la necessità di garanzie su investimenti, occupazione e mantenimento delle linee di banda stagnata e zincata.
Impegno della Regione Liguria
Marco Bucci ha ribadito che la Regione Liguria è pronta a fare la sua parte, con politiche concrete per accompagnare la transizione industriale: non solo salvaguardia dei posti di lavoro, ma un vero progetto di rilancio che guardi a un’acciaieria moderna, sostenibile e strategica per il futuro della Liguria e dell’Italia.
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