(Arena Domus-Cagliari, 22.11.25) – Il cambio della guida tecnica cambia il Genoa. Lo cambia eccome. Una squadra che gioca a viso aperto, con due punte di ruolo, con undici giocatori che non tirano mai la gamba indietro.
E cosi, sul difficilissimo campo del Cagliari, il Grifone spunta un meritatissimo 3-3, dopo essere stato in vantaggio per due volte, per poi essere raggiunto e sorpassato e rischiando la sconfitta.
Ma al 38′ del secondo tempo una punizione da lunghissima distanza – praticamente da metà campo – di Aaron Martin che cerca la testa qualche di compagno in area, rimbalza davanti al sino a quel momento bravo portiere Caprile e lo scavalca clamorosamente, finendo in rete: cose viste sino ad oggi soltanto – e raramente – nel campionato di terza categoria!
Disperazione per Caprile ed i suoi compagni, mentre il Grifo festeggia per lo scampato pericolo ed incamera un punto che vale moltissimo.
Una partita agonisticamente validissima. Finalmente si è visto il vero Vitinha, schierato nel suo ruolo naturale di punta, dopo che per due anni ha fatto il tornante, il difensore aggiunto e cosi via. Il portoghese stato tignoso, si è picchiato con tutti quelli che gli passavano accanto, le ha date e le ha prese, mettendo più di una volta in difficoltà la difesa sarda.
E Vitinha ha portato dopo diciotto minuti in vantaggio il Grifo, quando riceve da Colombo un ottimo assist: spalle alla porta, si gira velocissimo fulmina Caprile: 1-0.
Otto minuti dopo Colombo fallisce clamorosamente il raddoppio: Thorsby e Vitinha si scambiando la palla, il portoghese entra in area e serve Colombo: da sette metri la conclusione debolissima: che occasione sprecata per il 2-0!
Il Cagliari si scuote, ed attacca con più decisione, ed il Genoa arretra, nonostante le urla di De Rossi dalla panchina; ed alla prima vera occasione i sardi pareggiano: colpo di testa di Borrelli che svetta più in alto di tutti, Leali abbozza la parata ma afferra la sfera nettamente al di là della linea di porta, ed è 1-1.
La gara resta aperta, senza esclusione di colpi, ed al 42′ è nuovamente il Genoa a passare in vantaggio: lancio di oltre 40 metri di Malinovskyi, raccoglie Thorsby che al volo serve Ostigard, che colpisce di fino e mette in rete, realizzando il terzo gol in tre gare consecutive: Grifone nuovamente in vantaggio!
Si aspetta il riposo, ma non passa neppure un minuto ed il Cagliari perviene al pareggio – 2-2 – con Esposito, che raccoglie una corta respinta di Vasquez e da una decina di metri fredda Leali: pareggio e tutti negli spogliatoi.
In apertura di ripresa in evidenza Colombo che impegna Caprile con un tiro secco, e poi è ancora il Grifone che al 52′ con Ostigard in mischia di tacco va vicinissimo alla rete del vantaggio, con Caprile che si ritrova la palla tra le mano con molta fortuna!
Otto minuti dopo quello che non ti aspetti: il Cagliari passa in vantaggio, ancora con Borelli che si alza più in alto di Marcandalli, Thorsby e Norton-Cuffy e batte Leali, che non
accenna però all’uscita: 3-2!
De Rossi ha un diavolo per capello e pratica qualche cambiamento per scuotere i suoi: al 62′ esce Thorsby per Grønbæk, qualche minuto dopo fuori Marcandalli e Vitinha (bravo, spremuto come un limone) per fare posto a Ekuban e Carboni.
Clamoroso al 79′: Colombo inventa un gol spettacolare nel sette colpendo di controbalzo, ma il segnalinee ravvisa una millimetrica posizione di fuorigioco di Ekuban e la sua prodezza è vana, il Grifone resta ad inseguire. Un minuto dopo è Leali che d’istinto dice di no ad una occasione enorme di Luvumbo da pochi metri, riscattando cosi indecisioni in occasione di due gol cagliaritani.
Ma all’84’, una volta tanto la sorte aiuta il Genoa: come raccontato in apertura Martin batte una punizione da lontanissimo, la palla rimbalza davanti al portiere sardo e lo scavalca finendo in rete tra lo stupore generale! E’ il 3-3 finale.
C’è ancora tempo (87′) per un clamoroso palo colpito di testa da Ostigard, ma anche in questo caso il rossoblu era in fuorigioco.
De Rossi non ci pensa due volte e manda in campo Masini ed Ellertsson per l’ottimo Malinovskyi e Colombo.
In pieno recupero Norton-Cuffy ferma un avversario a centrocampo e l’arbitro La Penna lo ammonisce per la seconda volta e gli indica la via anticipata degli spogliatoi.
Genoa in dieci uomini, ma non accade praticamente più nulla.
Termina 3-3, con un Genoa volitivo e finalmente messo in campo con intelligenza dal nuovo trainer rossoblu.
Un punto che vale molto, anche se il Grifone poteva chiudere nel primo tempo la partita a suo favore. Ma da come si erano messe le cosi, il 3-3 è un ottimo risultato.
Parlando dei singoli, ottimo sulla fascia Norton-Cuffy, peccato che dovrà saltare per squalifica la prossima gara con il Verona.
A tutto campo ha giganteggiato Ostigard, autore di un’altra prestazione di livello assoluto.
Bene il centrocampo attorno a Malinovskyi. E tutto sommato bene la coppia in avanti: Vitinha ha giocato e segnato, Colombo ci ha provato più volte: ha ciccato l’ennesima facile palla gol, ma ha realizzato una rete spettacolare (annullata per fuorigioco di Ekuban) e dato il suo contributo sino a quando è rimasto in campo. Se i tifosi sapranno aspettarlo, potrà dare soddisfazioni.
IL TABELLINO: CAGLIARI-GENOA 3-3
RETI: 18′ pt Vitinha, 33′ pt Borrelli, 41′ pt Ostigard, 43′ pt Esposito, 15′ st Borrelli, 38′ st Martin.
CAGLIARI (3-5-2): Caprile 4.6; Zappa 5.5, Mina 6, Luperto 5.5; Palestra 6, Deiola 6 (31′ st Gaetano 6), Prati 5.5 (12′ st Adopo 6), Folorunsho 6, Felici 6 (12′ st Idrissi 5.5); Borrelli 7 (25′ st Pavoletti 5), S. Esposito 7 (26′ st Luvumbo 5.5). (In panchina: Ciocci, Radunovic, Rodriguez, Di Pardo, Pintus, Obert, Rog, Cavuoti, Liteta, Kilicsoy. Allenatore: Pisacane 6).
GENOA (3-5-2): Leali 5.5; Marcandalli 5.5 (33′ st Carboni sv), Ostigard 7.5, Vasquez 7; Norton-Cuffy 6.5, Malinovskyi 6.5 (43′ st Masini sv), Frendrup 6.5, Thorsby 6.5 (21′ st Gronbaek 5.5), Martin 7; Vitinha 7 (31′ st Ekuban sv), Colombo 6.5 (43′ st Ellertsson sv). (In panchina: Siegrist, Sommariva, Sabelli, Otoa, Stanciu, Ekhator, Fini, Venturino. Allenatore: De Rossi 6.5).
ARBITRO: La Penna di Roma 6.
FRANCO RICCIARDI


















































