“Sono soddisfatto per la ‘risposta positiva’ ricevuta dall’assessore Giacomo Giampedrone, che ringrazio, alla mia interrogazione sul riutilizzo delle terre e rocce da scavo derivanti dalla realizzazione dell’Aurelia bis in provincia di Imperia, ma anche degli altri numerosi lavori in programma nell’estremo Ponente ligure.
In sintesi, la giunta Bucci si è dimostrata favorevole a snellire la burocrazia auspicando di riuscire a riutilizzare quella parte ‘nobile’ del materiale da scavo per il ripascimento e l’allungamento delle nostre spiagge nell’ambito di uno sviluppo sostenibile del territorio”.
Lo ha dichiarato oggi il consigliere regionale della Lega e presidente della III commissione Attività produttive Armando Biasi.
“Questo percorso, a vantaggio di tutti – ha spiegato Biasi – può aiutare i nostri sindaci per ciò che attiene la manutenzione dei litorali, considerato anche le risorse limitate a loro disposizione. Soprattutto, comporta una maggiore tutela per eventuali futuri danni alle passeggiate a mare causati dalle mareggiate e può generare due tipi di risparmi: dai minori costi di trasporto e dall’economia circolare per il riutilizzo del materiale.
Tuttavia, l’eventualità di poter riutilizzare parte dei materiali, classificati come ‘sottoprodotto’, per il ripascimento delle spiagge comporta una variante del Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo (P.U.T.) che potrà quindi essere aggiornato di conseguenza.
In tal senso, ho chiesto che Regione Liguria promuova questa importante iniziativa.
Ricordo che attraverso l’analisi chimico-fisica delle terre e delle rocce da scavo, gestite in regime di ‘sottoprodotto’, dell’Aurelia bis e di altre opere, si può accertare la compatibilità con le caratteristiche dei liotipi presenti nelle spiagge dei Comuni della provincia di Imperia, tenuto conto che il materiale da scavo, anche di gallerie, può essere riutilizzato a determinate condizioni per reinterri, riempimenti, rimodellazione e rilevati.
Infatti, un materiale prodotto dallo scavo con fresa puntuale con una buona curva granulometrica e sottoposto a ulteriore frantumazione e vagliatura può essere utilizzato per il ripascimento delle spiagge, naturalmente a seconda delle caratteristiche chimico-fisiche.
Nel caso dell’Aurelia bis è stato rilevato che il quantitativo di materiali di scavo in esubero è di 720.985 metri cubi e, di tale quantitativo, 683.756 metri cubi saranno gestiti in regime di ‘sottoprodotto’.
Inoltre, si potrebbe utilizzare questo materiale anche per alcuni tratti legati alla ciclovia tirrenica”.