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Attentato contro Sigfrido Ranucci: esplode un ordigno sotto la sua auto, la solidarietà

Attentato contro Sigfrido Ranucci: esplode un ordigno sotto la sua auto, la solidarietà
Sigfrido Ranucci

Un attentato sconvolge il mondo del giornalismo italiano. Nella notte tra domenica e lunedì, un ordigno è esploso sotto l’auto di Sigfrido Ranucci, noto conduttore della trasmissione d’inchiesta Report su Rai 3. L’esplosione è avvenuta a Campo Ascolano, località alle porte di Roma, e ha provocato gravi danni non solo alla vettura del giornalista, ma anche all’altra auto di famiglia e a un’abitazione vicina.

Sul posto sono intervenuti immediatamente i carabinieri, gli uomini della Digos, i vigili del fuoco e la scientifica, che hanno avviato tutti gli accertamenti necessari per ricostruire la dinamica dell’attentato e individuare i responsabili. La Procura di competenza ha già aperto un fascicolo d’indagine, mentre è stato informato anche il Prefetto.

Un ordigno ad alto potenziale: “poteva uccidere”

Secondo le prime ricostruzioni, l’ordigno collocato sotto la vettura di Ranucci aveva una potenza tale da poter uccidere chiunque si fosse trovato nelle vicinanze al momento dell’esplosione. La deflagrazione è stata avvertita distintamente in tutta la zona, svegliando i residenti e generando momenti di forte paura.

Il conduttore di Report, noto per le sue inchieste su politica, economia e criminalità organizzata, non si trovava nei pressi dell’auto al momento dell’attentato. Il gesto appare quindi come un atto intimidatorio mirato, un messaggio violento contro chi, come Ranucci, rappresenta una voce indipendente del giornalismo investigativo italiano.

L’indignazione del mondo dell’informazione

L’attacco ha suscitato una reazione unanime di solidarietà da parte della categoria giornalistica e delle istituzioni. L’Associazione Ligure dei Giornalisti e l’Ordine Ligure dei Giornalisti hanno espresso «piena e totale vicinanza» al collega Ranucci e alla sua famiglia, sottolineando come si tratti di un gesto vile e meschino che colpisce l’intera categoria.

«Questo attentato è un attacco diretto alla libertà di stampa e a tutto il mondo dell’informazione – si legge nella nota diffusa dai sindacati dei giornalisti liguri –. Non si può restare in silenzio di fronte a simili episodi di violenza».

Anche la Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi) ha annunciato l’organizzazione di un presidio a Roma, davanti alla sede Rai di via Teulada, come gesto di sostegno e difesa della libertà di informazione. All’iniziativa aderiscono le delegazioni regionali, tra cui l’Assostampa Ligure e l’Ordine dei Giornalisti della Liguria, che saranno presenti per testimoniare la propria solidarietà.

Un attacco alla libertà di stampa

L’attentato a Sigfrido Ranucci riaccende il dibattito sul tema della sicurezza dei giornalisti in Italia, un Paese dove ancora oggi chi fa inchieste scomode può essere minacciato o aggredito. L’episodio conferma quanto il diritto a informare e a essere informati resti un pilastro fragile della democrazia, da difendere ogni giorno.

In attesa che le indagini chiariscano le responsabilità di questo gesto, il mondo del giornalismo si stringe attorno a Ranucci, simbolo di un’informazione libera, coraggiosa e al servizio dei cittadini.

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