Home Cronaca Cronaca Genova

Morte dopo l’uso del taser a Genova: indagati due carabinieri

Morte dopo l’uso del taser a Genova: indagati due carabinieri
Un taser (immagine di repertorio)

Un caso analogo in Sardegna. La solidarietà del Comandante dei Carabinieri. La precisazione dell’azienda produttrice

Un uomo di 41 anni, Elton Bani, è morto domenica pomeriggio a Manesseno, frazione di Sant’Olcese, sulle alture di Genova, dopo essere stato colpito da un taser durante un intervento dei carabinieri. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e due militari sono formalmente indagati, un atto dovuto per permettere loro di partecipare agli accertamenti tecnici con propri consulenti.

La ricostruzione dell’intervento a Manesseno

Secondo le prime informazioni, i vicini avevano chiamato il 112 dopo aver udito forti rumori e urla provenire dall’appartamento dell’uomo. Bani, in evidente stato di agitazione e forse sotto effetto di alcol, avrebbe minacciato sia i sanitari del 118 sia i carabinieri giunti sul posto. Alla richiesta di mostrare i documenti, il 41enne avrebbe reagito con violenza, costringendo uno dei militari a usare il taser. Il primo colpo sarebbe andato a vuoto, mentre il secondo lo ha colpito facendolo crollare a terra. Inutili i tentativi di rianimazione durati oltre mezz’ora: il medico ha dichiarato il decesso sul posto.

L’inchiesta della Procura di Genova

La Procura indaga per chiarire se ci sia un nesso diretto tra l’utilizzo del taser e la morte dell’uomo. Sono previsti esami tossicologici e l’autopsia per accertare eventuali tracce di droga o alcol. Le indagini sono affidate all’aliquota carabinieri presso il tribunale di Genova. L’avvocato della famiglia, Cristiano Mancuso, ha sottolineato la necessità di verificare se fosse davvero indispensabile ricorrere al taser in presenza di quattro militari contro un solo uomo, chiedendo piena chiarezza su eventuali responsabilità.

La posizione dell’azienda produttrice

Axon, azienda produttrice del taser, ha diffuso una nota ricordando che non esistono evidenze scientifiche di una correlazione diretta tra l’uso del dispositivo e decessi dei soggetti colpiti. L’arma a impulsi elettrici è progettata come alternativa non letale all’uso delle armi da fuoco, agendo tramite scariche a basso amperaggio che provocano una temporanea incapacità neuromuscolare. Secondo studi indipendenti, nel 99,7% dei casi non si registrano conseguenze gravi. L’azienda ha comunque garantito piena collaborazione con le autorità italiane e invitato ad attendere l’esito degli accertamenti.

Un caso analogo a Olbia

L’episodio di Genova arriva a poche ore da un altro caso simile avvenuto a Olbia, dove un uomo di 57 anni è morto per un malore dopo essere stato immobilizzato con il taser dai carabinieri. Anche in quel caso i militari erano intervenuti a seguito delle segnalazioni di cittadini che lo avevano visto aggredire passanti e forze dell’ordine. La Procura di Tempio Pausania ha aperto un’inchiesta, delegando le indagini alla Polizia.

Le parole del comandante generale dei Carabinieri

In seguito ai due episodi, il comandante generale dei Carabinieri, Salvatore Luongo, ha inviato una lettera ai militari dell’Arma, esprimendo sostegno ai colleghi coinvolti e ricordando la complessità della loro missione. “Episodi che ci ricordano quanto sia delicato il compito che ogni giorno portate avanti con professionalità e sacrificio” – ha scritto – sottolineando l’impegno continuo dei carabinieri nel garantire sicurezza ai cittadini anche durante il periodo estivo.

Non perdere gli ultimi aggiornamenti su cronaca, eventi e politica in Liguria! Iscriviti sui canali di Liguria Notizie di TelegramFacebook, Twitter e YouTube