Trasferimento in albergo per circa 60 ospiti: il giorno dell’esecuzione: via Byron al centro di tensioni e soluzioni temporanee
Nel quartiere di Albaro, a Genova, è scattata questa mattina l’esecuzione di sfratto per l’ex struttura religiosa conosciuta come Edit Stain Casa Raphael in via Byron. Un presidio di persone era già presente fin dalle prime ore del giorno all’arrivo dell’ufficiale giudiziario, mentre gli occupanti – circa 58–60 persone, tra cui nuclei familiari e minori – sono coinvolti in una delicata operazione di trasferimento verso strutture alberghiere predisposte dal Comune, su coordinamento con Prefettura, Questura e Carabinieri.
Profilo degli ospiti, caratteristiche della struttura e critica delle associazioni
La Casa Raphael ospitava un mix di persone in condizione di fragilità: nuclei familiari con minorenni, stranieri in condizioni precarie, e alcune persone italiane con esigenze sanitarie specifiche.
La struttura, di proprietà di una nuova società dopo permuta del terreno (circa 4.000 m² costruiti e altri 6.000 m² di giardino), è soggetta a contenzioso in vista di una futura destinazione d’uso diversa dalla funzione sociale.
Le associazioni che supportano gli ospiti hanno sollevato dubbi sul piano di accoglienza e sul tipo di strutture che accoglieranno le persone messe in mobilità.

L’intervento del Comune e la garanzia «nessuno resterà in strada»
L’ente comunale ha annunciato l’attivazione di un tavolo interistituzionale e la predisposizione di soluzioni abitative temporanee in attesa di un percorso definitivo di accoglienza. Anche il sindacato inquilini sottolinea la necessità che i nuclei familiari restino unitari e che il passaggio non risulti traumatico.
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