Ferma decisione del consiglio regionale della Liguria contro la sospensione dei rapporti istituzionali, commerciali e militari con lo Stato di Israele, chiesto dalle minoranze della sinistra.
La maggioranza di centrodestra oggi ha bocciato con 15 voti a nove, una mozione e due ordini del giorno presentati dai capigruppo di M5S, Linea condivisa e Avs, Stefano Giordano, Gianni Pastorino e Selena Candia, che chiedevano sostanzialmente la stessa cosa. Gli ultimi due erano già stati presentati “fuori sacco” a inizio mese, ma senza votazione né discussione per mancata sottoscrizione da parte dei capigruppo di maggioranza.
La linea del centrodestra, che ha ribadito il “Sì” ai rapporti con lo Stato di Israele, è stata spiegata in aula dal capogruppo di Vince Liguria Matteo Campora: “Che non passi il messaggio che non abbiamo contezza della guerra, ma il nostro auspicio è che si continui a cercare il confronto attraverso il dialogo e non attraverso la violenza. Chiudere le porte alla possibilità di dialogo non aiuta. Mantenere vivo il canale della diplomazia può rappresentare un contributo concreto alla costruzione della pace”.
Sulla stessa lunghezza d’onda tutti i gruppi di maggioranza, dalla Lega a FdI, che hanno sottolineato come interrompere i rapporti istituzionali vorrebbe dire interrompere il dialogo e la democrazia.
Secca la risposta del capogruppo pentastellato Stefano Giordano: “La posizione del centrodestra sulla mozione presentata oggi in consiglio regionale è incomprensibile. Non sarà il dialogo a fermare il genocidio in atto a Gaza. Magari fosse così. Le atrocità si fermeranno quando Netanyahu avrà compiuto il suo disegno criminale: sterminare un popolo. Un disegno contro il quale il nostro governo non ha mai avviato un dialogo e mai ha preso posizione in nome dei diritti umanitari e del diritto sacrosanto di un popolo di sopravvivere”.
La rossoverde Candia ha sottolineato la “complicità del Governo italiano, con Giorgia Meloni e Antonio Tajani che non hanno espresso condanna contro i crimini di guerra di Israele. Sessantamila morti, come se domani scomparisse la città di Savona e fosse abitata per la maggior parte da bambini”.
Per la capogruppo regionale di Avs sarebbe “dovuto un gesto forte di rispetto per quello che sta accadendo, invece la destra è ipocrita perché con alcuni Stati queste cose si fanno, con Israele no”.
Il capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino ha rimarcato che “la Liguria deve fare la sua parte. Non possiamo dirci umani se restiamo in silenzio. Non possiamo restare immobili davanti a questo orrore. Chiediamo un atto di dignità e di giustizia”.