Con l’86% dei lavori di fondazione completati, l’opera marittima rafforza il futuro del porto genovese e delle rotte mediterranee
Ieri mattina è stato calato in mare il quattordicesimo cassone della nuova diga foranea di Genova, un’infrastruttura marittima di portata europea, realizzata dal consorzio PerGenova Breakwater guidato da Webuild per conto dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale. L’intervento rappresenta un tassello fondamentale per proiettare il porto ligure tra i grandi hub logistici del Mediterraneo, capace di accogliere navi portacontainer di ultima generazione e di sostenere il traffico marittimo intercontinentale con efficienza e sicurezza.
I cassoni cellulari — imponenti strutture di cemento e acciaio, ognuna lunga fino a 67 metri, larga 35 e alta 33 — costituiscono la spina dorsale della diga. Ad oggi ne sono stati posati 14, incluso uno di dimensioni maggiori rispetto agli altri. La posa dei cassoni avviene grazie all’impiego della chiatta semisommergibile Tronds Barge 33, che consente di manovrare questi “colossi” in mare aperto con la precisione tecnica richiesta.
Numeri e avanzamento del cantiere
Costruire una diga foranea su fondali che raggiungono i 50 metri di profondità rappresenta una sfida ingegneristica senza precedenti in Europa. Quando completata, l’opera si estenderà per 6,2 chilometri, fungendo da barriera protettiva contro le mareggiate e permettendo al porto di Genova di ospitare grandi navi container in piena sicurezza.
Secondo i dati del consorzio, è stato raggiunto l’86% di avanzamento nella posa dei materiali di fondazione. Finora sono state movimentate circa 2,3 milioni di tonnellate di ghiaia, su un totale previsto di 2,7 milioni. Le colonne sommerse realizzate superano le 49 mila unità, pari a oltre 565 mila metri lineari, corrispondenti al 78% dell’intero programma. Inoltre, sono già state versate 1,4 milioni di tonnellate di materiale roccioso che formerà lo scanno di imbasamento per i cassoni.
Parallelamente, proseguono i lavori di dragaggio nel canale di Sampierdarena e nell’avamporto, con oltre 85.000 metri cubi di materiale dragato, utilizzato per il riempimento dei cassoni. Anche le operazioni di bonifica subacquea, compresa la rimozione di residuati bellici, sono state completate in condizioni iperbariche, un aspetto tecnico che evidenzia la complessità e la delicatezza del progetto.
Un progetto che mobilita risorse e competenze
La realizzazione della nuova diga coinvolge 520 persone, tra lavoratori diretti e imprese terze, e fa riferimento a una filiera di oltre 300 fornitori diretti da quando sono iniziati i lavori. Questo indica non solo l’importanza strategica dell’opera, ma anche il suo impatto economico e occupazionale sul territorio ligure.
La diga foranea nasce come risposta italiana alla crescente concorrenza dei grandi porti del Nord Europa. Grazie a questa infrastruttura, Genova potrà offrire un punto di approdo ideale per rotte Est-Ovest, riducendo distanze e tempi rispetto ai porti del Mare del Nord.
In sinergia con il progetto del Terzo Valico di Giovi e il Nodo di Genova — anch’esso realizzato da Webuild — la nuova diga contribuirà a creare un sistema infrastrutturale integrato, moderno e competitivo: un vantaggio strategico per la logistica, con potenziali ricadute positive su emissioni, congestione del traffico e sostenibilità dei trasporti marittimi e terrestri.
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