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Premi e buste paga sanitari. Viale: trattativa in corso, dove sono i soldi promessi da Governo?

Emergenza coronavirus (foto di repertorio)

“Dica la consigliera regionale Alice Salvatore se vuole sostituirsi a sindacati nella trattativa in corso. La giunta riconosce come interlocutori qualificati i sindacati, che sicuramente stanno tutelando i lavoratori molto meglio di lei visto che propone solo ‘un riconoscimento finanziario una tantum fino a 1.000 euro, da modulare a seconda del grado di rischio’ per chi ha operato in prima linea”.

Lo ha dichiarato stasera la vicepresidente e assessora regionale alla Sanità Sonia Viale replicando alla capogruppo del M5S.

“La consigliera Salvatore – ha aggiunto Viale – dica piuttosto che fine hanno fatto i 100 euro promessi dall’articolo 63 del decreto ‘Cura Italia’ promessi dal suo Governo e che sarebbero dovuti arrivare ai lavoratori nella busta paga di aprile”.

Salvatore: altro che premio, sanitari liguri hanno ricevuto 20% in meno in busta paga

 

Regione Liguria: assunti altri 23 sanitari (619). Viale: fondamentali anche nella fase 2

Assessora regionale alla Sanità Sonia Viale (foto repertorio fb)

“Prosegue il piano di assunzioni straordinarie di personale sanitario per fronteggiare l’emergenza Coronavirus: nell’ultima settimana sono stati assunti ulteriori 23 professionisti per un totale di 619 unità, di cui 213 medici e 184 infermieri, ma anche operatori sociosanitari, tecnici di laboratorio e altre figure indispensabili per complessive 222 unità per coprire il crescente fabbisogno. Fra gli assunti dall’inizio della pandemia, anche 71 specializzandi e 11 tra medici e infermieri in pensione e rientrati in servizio”.

Lo hanno riferito oggi i responsabili di Regione Liguria.

“Questi professionisti – ha spiegato l’assessora regionale alla Sanità Sonia Viale – saranno fondamentali anche nella fase 2 che ci apprestiamo ad affrontare. Domani inoltre arriveranno ulteriori 10 infermieri inviati in Liguria dalla Protezione civile e destinati dalle Asl non solo agli ospedali ma anche alle Rsa.

Rispetto alle assunzioni complessive, in particolare 54 sono state destinate all’Asl1 (di cui 11 medici e 17 infermieri), 105 all’Asl2 (tra cui 16 medici e 31 infermieri), 107 all’Asl3 (tra cui 82 medici e 7 infermieri), 24 all’Asl4 (tra cui 2 medici e 7 infermieri), 42 all’Asl5 (tra cui 13 medici e 21 infermieri), 34 all’ospedale Galliera (fra cui 3 medici e 16 infermieri), 31 all’Istituto Gaslini (fra cui 5 medici e 19 infermieri), 179 al Policlinico San Martino (fra cui 67 medici e 61 infermieri), 29 all’Evangelico di Voltri (4 medici e 5 infermieri). Quattordici le assunzioni in Alisa dall’inizio della pandemia.

Diversi i contratti applicati, tra cui incarichi individuali a tempo determinato, contratti di collaborazione coordinata e continuativa o contratti di somministrazione di lavoro (interinale). Il report aggiornato delle assunzioni è stato inviato a Roma, come da prassi”.

 

Toti: Liguria non è più in fase 1, dati Gimbe fuorvianti. Nostro indice R0 inferiore a uno

Governatore ligure Giovanni Toti (foto di repertorio)

“I dati di oggi sono in linea con quelli dei giorni scorsi. L’epidemia sta flettendo in modo significativo, gli ospedalizzati calano di 22 unità ed è questo il dato più importante. Anche sul fronte delle terapie intensive siamo sotto i 70 ricoverati, a circa un terzo della disponibilità straordinaria messa in campo durante l’emergenza”.

Lo ha dichiarato stasera il governatore ligure Giovanni Toti.

“Sulla questione dei numeri – ha precisato Toti – il report elaborato delle Fondazione Gimbe, secondo cui la Liguria si troverebbe ancora nella fase 1, non tiene in debita considerazione i differenti approcci regionali relativi alle strategie di controllo attivate localmente.

Per quel che riguarda la Liguria, la politica di estensione delle indagini diagnostiche a setting ad alto rischio, ovvero nei luoghi clinicamente più rilevanti come ad esempio le Rsa, ma non solo ovviamente, evidenzia e giustifica l’aumento dei casi rispetto alle indagini effettuate, sia in termini di incidenza sia di prevalenza.

Una scelta che si traduce, nei fatti, in una più efficace prevenzione.

In pratica, è evidente che sui tamponi che effettuiamo ogni giorno il numero dei positivi sia più alto che altrove, visto che andiamo a effettuare i tamponi in modo mirato, andiamo a cercare i contagiati nei posti dove è più possibile trovarli e su campioni che hanno bisogno di essere tenuti sotto stretto controllo.

In questo modo, conosciamo più nello specifico i soggetti che rischiano di infettare altre persone.

Quello dei risultati dei tamponi non è indicatore con cui si misura la situazione su un certo territorio: il dato chiave è quello dei posti letto occupati. Si tratta dell’unica misura coerente. E in Liguria calano i ricoverati sia in media intensità che in terapia intensiva.

Anche le notizia secondo cui al ministero della Salute non vi siano dati sufficienti a calcolare l’R0 della Liguria è totalmente priva di fondamento, dal momento che il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro ha da poche ore dichiarato che tutte le regioni italiane hanno un R0 inferiore a 1.

È quindi evidente che abbiano i dati anche per valutare la Liguria. Da parte nostra tutti i dati a disposizione della nostra sanità regionale sono anche a disposizione dell’Istituto superiore di sanità e del mistero della Salute.

Sul fronte delle ordinanze, tutte quelle di Regione Liguria sono coerenti con il dettato del decreto del presidente del Consiglio dei ministri.

Manterremo le ordinanze inalterate per l’inizio della fase 2, dal 4 maggio alla settimana successiva, senza ampliamenti, ma a fronte di un impegno politico del Governo di considerare, nelle settimane successive al 4 maggio, un provvedimento che ridia piena potestà legislativa alle Regioni e garantisca la possibilità di emettere ordinanze anche differenziate da territorio a territorio”.

Oggi pomeriggio i consiglieri regionali del Pd avevano dichiarato: “Mentre Toti si produce nelle sue solite sparate, contesta il Governo e usa le ordinanze come strumento di propaganda, questa è la situazione reale: dal punto di vista dei contagi la Liguria è ancora in piena fase 1. Lo dicono i dati della Fondazione Gimbe che inseriscono la nostra Regione nelle 4 realtà (Piemonte, Lombardia, Trentino e Liguria) in cui la diffusione del coronavirus è suscettibile di aumento”.

 

San Martino, ricoverati 159 pazienti positivi al coronavirus: 24 in Rianimazione

San Martino di Genova (foto di repertorio)

“A oggi sono 18 i pazienti positivi al coronavirus ricoverati in Malattie Infettive, 24 nei tre reparti di Rianimazione più 6 pazienti in sub intensiva, 13 al Padiglione 10, 65 al Padiglione 12, 12 quelli gestiti al 1° piano del Pronto soccorso, 18 al Maragliano, uno presso la Terapia Intensiva Coronarica, uno in Cardiochirurgia, una in Ostetricia/Ginecologia, uno in Neurologia”.

Lo hanno comunicato oggi pomeriggio i responsabili della direzione sanitaria del Policlinico San Martino di Genova.

“A partire da domani – hanno aggiunto – il 2° piano del padiglione Maragliano, svuotato di pazienti Covid-19 (era dedicato alla bassa intensità assistenziale), verrà chiuso e sanificato, in attesa lunedì di tornare alla destinazione precedente all’emergenza. Stessa sorte per la rianimazione M2 del Monoblocco (era dedicata all’alta intensità assistenziale Covid-19).

Inoltre, la sezione ligure degli Agricoltori Italiani ha donato 400 piantine per medici, infermieri e Oss dei reparti Covid-19. Ogni pianta è stata accompagnata dal messaggio: Per voi coltiviamo riconoscenza”.

 

Ore 18, in Italia 285 morti (27.967): incremento in calo. Malati: 3106 in meno di ieri (record)

Capo Protezione civile Angelo Borrelli (foto d'archivio)

Sono 27.967 i morti con coronavirus in Italia, con un aumento rispetto a ieri di 285. Mercoledì l’incremento era stato di 323.

Sono 101.551 i positivi accertati finora e malati, con una diminuzione rispetto a ieri di 3.106 (record da inizio emergenza). Mercoledì l’incremento era stato di 548.

Sono 75.945 i positivi accertati finora e guariti, con un aumento rispetto a ieri di 4.693 (record da inizio emergenza). Mercoledì l’incremento era stato di 2311.

Il numero complessivo dei positivi accertati finora (compresi morti, malati e guariti) ha quindi toccato quota 205.463, con un aumento rispetto a ieri di 1.872.

I dati sono stati forniti intorno alle 18 di oggi dal capo della Protezione civile Angelo Borrelli a Roma.

Ore 18, in Italia 323 morti (27.682): incremento in calo. Malati: 548 in meno di ieri

Intanto, non si arresta il trend in calo dei ricoveri in terapia intensiva per coronavirus. A oggi sono 1.694 (101 in meno di ieri). Di questi, 605 sono in Lombardia (29 in meno di ieri).

Dei 101.551 malati complessivi, 18.149 sono ricoverati con sintomi (1.061 in meno di ieri) e 81.708 sono quelli in isolamento domiciliare (1.944 in meno di ieri).

Dai dati della Protezione civile è anche emerso che sono 36.211 i malati in Lombardia (89 in più rispetto a ieri), 9.563 in Emilia-Romagna (-2.299), 15.493 in Piemonte (-28), 8.147 in Veneto (-222), 5.584 in Toscana (-79), 3.551 in Liguria (-25), 3.210 nelle Marche (-137), 4.468 nel Lazio (-67), 2.773 in Campania (-9), 1.370 nella Provincia di Trento (-93), 2.949 in Puglia (+22), 1.170 in Friuli Venezia Giulia (-57), 2.157 in Sicilia (+12), 1.915 in Abruzzo (-61), 802 nella provincia di Bolzano (-43), 233 in Umbria (-28), 744 in Sardegna (-17), 740 in Calabria (-13), 89 in Valle d’Aosta (-46), 192 in Basilicata (-2), 190 in Molise (-3). Quanto alle vittime, se ne registrano 13.772 in Lombardia (+93), 3.551 in Emilia-Romagna (+39), 3.066 in Piemonte (+63), 1.459 in Veneto (+22), 842 in Toscana (+15), 1.167 in Liguria (+15), 906 nelle Marche (+7), 441 nel Lazio (+10), 359 in Campania (+0), 418 nella provincia di Trento (+2), 415 in Puglia (+5), 289 in Friuli Venezia Giulia (+4), 235 in Sicilia (+3), 320 in Abruzzo (+5), 275 nella provincia di Bolzano (+1), 67 in Umbria (+1), 116 in Sardegna (+0), 86 in Calabria (+0), 137 in Valle d’Aosta (+0), 25 in Basilicata (+0), 21 in Molise (+0). Ad oggi sono stati effettuati 1.979.217 tamponi che hanno riguardato complessivamente 1.354.901 persone. L’incremento del numero dei tamponi rispetto a ieri è di 68.456.

 

Ore 18, in Liguria 15 morti (1165): incremento in rialzo. Malati 19: più che dimezzato (5185)

Coronavirus (foto repertorio fb)

Sono 1165 i morti con coronavirus in Liguria, con un aumento rispetto a ieri di 15.

Sono 5185 i positivi accertati finora e malati, con un aumento rispetto a ieri di 19.

Sono 1641 i positivi accertati finora e guariti con due test consecutivi, con un aumento rispetto a ieri di 70.

I dati sono stati comunicati intorno alle 18 di oggi dai responsabili di Regione Liguria.

Ore 17.30, in Liguria 11 morti (1150): incremento in calo. Malati 47: in rialzo (5166)

“Regione Liguria – ha spiegato il governatore Giovanni Toti – attraverso il consueto bollettino quotidiano con i dati forniti da Alisa, rappresenta la prevalenza, misura di frequenza universalmente utilizzata per rappresentare un fenomeno sanitario. La prevalenza è la fotografia del quadro epidemiologico nel momento della rilevazione. Quando si riporta il numero di positivi, si fa esattamente riferimento ai cittadini liguri con Covid-19 del giorno. Ovviamente vengono esclusi coloro che non sono più ammalati ovvero i guariti e, purtroppo, i deceduti”.

In altre parole, Regione Liguria indica gli “attualmente positivi” e potenzialmente contagiosi. Significa che conteggia solo chi è stato accertato finora positivo al coronavirus (ospedalizzati + domiciliati + positivi clinicamente guariti = attualmente positivi), escludendo però dal computo chi è guarito sviluppando gli anticorpi e chi è deceduto.

La Protezione civile nazionale invece conteggia anche questi ultimi (ospedalizzati + domiciliati + positivi clinicamente guariti + guariti che hanno sviluppato gli anticorpi + deceduti = casi totali) che poi vengono pubblicati online pure dal Ministero della Salute.

Inoltre, è bene precisare che secondo il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli: “avere un test sierologico positivo per gli anticorpi non esclude che in quel momento un soggetto possa essere infettante. È possibile infatti aver prodotto gli anticorpi, ma avere ancora in circolo il coronavirus e dunque essere ancora contagiosi. Per questo va fatto anche il tampone. Solo se questo esame è negativo si ha la certezza di non essere più contagiosi”.

Ecco l’ultimo bollettino di Regione Liguria.

Intervento della Polizia e ambulanza in via del Commercio a Genova Nervi

Polizia ed ambulanza in via del commercio a Genova Nervi

Intervento della Polizia con al seguito un’ambulanza, intorno alle 16.30 di oggi all’altezza del civico 64 rosso in via del Commercio a Genova Nervi.

Le informazioni finora in possesso sono poco chiare, ma secondo alcune testimonianze una persona è andata fuori di sé e ha continuato a dare in escandescenze per strada.

Sul posto sono intervenute tre Volanti e due moto della Questura, con l’ambulanza del 118.

Alla fine, dopo un po’ di trattativa, la persona è salita sull’ambulanza. Lo zaino che aveva è stato preso in consegna da un agente.

La Polizia in via del Commercio a Genova Nervi

 

Deve scontare quasi due anni di carcere: marocchino arrestato dalla Polizia

polizia generica arresto
Polizia (immagine di repertorio)

Savona. La polizia di Savona ha arrestato un trentacinquenne, originario del Marocco, in esecuzione ad un provvedimento di unificazione di pene concorrenti emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Genova per reati in materia di stupefacenti, rapina e lesioni aggravate.

Lo straniero è stato fermato nel corso del servizio di controllo del territorio, nella zona di Piazza del Popolo dove spesso vengono segnalate persone stazionare nonostante i divieti in atto.

Dagli accertamenti è emerso il provvedimento e hanno proceduto quindi all’arresto: dovrà scontare 1 anno e 11 mesi di carcere.

Da Genova arriva un’antologia per bene

Da Genova arriva un'antologia per bene

“Decameron 2020, scrittori alla finestra”. Un’antologia “per bene”: dall’idea di uno scrittore ligure, 35 autori per la Protezione Civile.

Su Produzioni dal Basso parte la raccolta fondi per sostenere la Protezione Civile durante l’emergenza COVID-19.

La pandemia ha costretto tutti a fermarsi, restando a casa. Le uniche “armi” un tempo quanto oggi – come testimonia il capolavoro del Boccaccio durante la peste del 1300 –  sono l’isolamento e il distanziamento sociale: dopo la chiamata dello scrittore Gianmarco Parodi ben 35 autori di narrativa, provenienti da varie zona d’Italia, hanno deciso di unirsi e lasciare una testimonianza. Ognuno ha cercato di raccontare questo presente complicato, evadere dalla realtà e immaginare un lieto fine.

Il progetto è un’antologia, dal titolo “Decameron 2020, scrittori alla finestra”, composta da racconti a scopo benefico ispirati al confinamento per il Coronavirus: scritti in quarantena da numerosi autori e con la realizzazione grafica del web designer Leonardo Bellasio, l’antologia vuole essere un veicolo di supporto per aiutare tutti insieme chi sta combattendo la vera battaglia in questa emergenza.

Su Produzioni dal Basso – prima piattaforma italiana di crowdfunding e social innovation – è possibile contribuire a sostenere la Protezione Civile con un’offerta libera, grazie alla quale si potrà scaricare la versione ebook del libro: un buon modo per curare l’Italia “con la fantasia”, ma non solo immaginando.

Per maggiori informazioni: https://www.produzionidalbasso.com/project/progetto-decameron-2020-35-autori-per-la-protezione-civile/

I carabinieri di Varazze denunciano un marocchino per furto in Chiesa

La chiesa San Nazario di Varazze

Furto aggravato all’interno della Chiesa San Nazario a Varazze.

E’ il reato contestato a un marocchino di 25 anni, senza fissa dimora e con precedenti di polizia, che ieri è stato denunciato dai carabinieri di Varazze.

Sembrava che il nordafricano volesse visitare la Chiesa “San Nazario”. Invece, approfittando di un momento di distrazione del parroco, con mossa fulminea si è dato alla fuga dopo avere afferrato una piccola statua raffigurante Sant’Antonio.

Il parroco ha quindi chiesto l’intervento dei carabinieri, i quali, grazie alla descrizione fornita, sono riusciti a rintracciare il giovane presso la stazione ferroviaria con nascosto sotto la giacca la statuetta, che è stata poi riconsegnata al sacerdote.