Contesto e obiettivi dell’incontro
Il 15 agosto 2025 si è tenuto ad Anchorage, in Alaska, il summit tra il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il Presidente russo Vladimir Putin, presso la base militare Joint Base Elmendorf–Richardson. Al centro dell’agenda c’era la guerra in Ucraina, con l’obiettivo di discutere un possibile cessate il fuoco e avviare negoziati di pace.
Un’accoglienza ricca di simbolismi
L’incontro è stato aperto da una calorosa stretta di mano e da un tappeto rosso, con i due leader sul palco “ALASKA 2025”, affiancati da caccia f 16 e da un bombardiere B-2, scenografia dal forte valore simbolico.
Un gesto significativo è stato il viaggio di Putin nella limousine blindata di Trump, “The Beast”, invece che nella propria. La scelta dell’Alaska come sede è stata interpretata come segno di apertura verso la Russia e al contempo come dimostrazione di forza americana, ricordando che la regione fu un tempo territorio russo prima della cessione agli USA. Per l’occasione Putin ha omaggiato i piloti sovietici caduti in Alaska.
Lo svolgimento dei colloqui
Inizialmente previsto come un faccia a faccia, l’incontro si è svolto alla presenza di delegazioni ufficiali di tre elementi, tra cui Marco Rubio per gli Stati Uniti e Sergey Lavrov che indossava una felpa dell’ex URSS con la scritta CCCP per la Russia.
La durata, stimata in sette ore, si è ridotta a meno di tre. Al centro del confronto: le condizioni per una tregua, il congelamento delle linee del fronte con possibili concessioni territoriali sulle regioni di Donetsk e Luhansk e le garanzie di sicurezza offerte dagli USA all’Ucraina, secondo fonti europee.
Incontro produttivo, ma nessun accordo per il cessate il fuoco
Al termine dei colloqui non è stato annunciato alcun cessate il fuoco né una roadmap di pace. Putin ha ribadito la necessità di affrontare le radici del conflitto, criticando la posizione negoziale di Ucraina e Unione Europea. Trump ha definito l’incontro “produttivo” ma ha sottolineato che “non c’è accordo finché non è finalizzato”, rimandando la prossima mossa al Presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy. Intanto, sul campo di battaglia non si è registrata alcuna tregua nei combattimenti.
Le reazioni e le prospettive future
Entrambi i leader hanno lasciato l’Alaska senza rilasciare dichiarazioni alla stampa. Putin ha lasciato intendere una futura disponibilità a ospitare Trump a Mosca, mentre l’ex presidente americano incontrerà Zelenskyy a Washington per proseguire i contatti diplomatici.
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